Il turismo balneare piange, si punta il dito sulla qualità delle offerte
Le flessioni più significative di arrivi e presenze si sono registrate nel mese di agosto, proprio nel periodo cruciale per i bilanci aziendali. L’Emilia Romagna ha perso il 2,3% delle presenze, vale a dire 986.000 turisti. La frammentazione delle vacanze si è dunque accentuata, producendo soggiorni più brevi. In estrema sintesi, la stagione balneare 2008 si è conclusa con una chiara e secca flessione. Quasi tutte le aree turistiche costiere italiane hanno perso percentuali di traffico, di movimento, di consumi e di fatturato.
Le contrazioni del movimento turistico, secondo i maggiori esperti del settore, non sono esclusivamente imputabili alle difficoltà economiche, ma sono dipese dalla qualità dell’offerta che pare sia la causa principale delle difficoltà sul fronte del turismo balneare. Dall’indagine emerge infatti che le imprese più dinamiche, nuove o riqualificate, abbiano in molti casi guadagnato in termini di arrivi, ma anche sottratto presenze ad alberghi e residence turistici datati e a quelle strutture ricettive che negli ultimi anni non hanno aggiornato le camere e il comfort. L’indagine determina, infine, un’ulteriore minaccia: secondo il 43% degli operatori la flessione di arrivi e presenze potrebbe ripetersi anche nel 2009.