“Erano anni che non vedevo così tanta gente nel centro storico”. Così Sergio Michelotti, presidente del Consorzio 2000, che non nasconde la sua soddisfazione per il fine settimana pasquale. La tendenza, aveva detto, era verso il tutto esaurito negli alberghi, ma il presidente dell’Unione operatori turistici, Gianfranco Ugolini, l’aveva smentito: “avevo ricevuto telefonate dagli albergatori – ha affermato infatti quest’ultimo – che si lamentavano per avere ancora stanze libere”.
Dunque vediamoli questi dati, forniti dallo stesso Consorzio. Nel centro storico, Murata compresa che mette a disposizione 13 hotel, su 282 camere disponibili, sabato ne erano rimaste libere 40 e domenica 11. In generale, in tutti i 20 alberghi della Repubblica, centro storico compreso, su 490 camere disponibili, sabato ne erano rimaste 130 e 65 la domenica.
Il Consorzio è comunque soddisfatto, così come i ristoranti del centro storico che hanno lavorato coi turisti di passaggio. “Più di così, davvero non sapremmo cosa attenderci”, conferma Michelotti.
Per Ugolini il discorso è diverso: “Se San Marino continuerà ad andare avanti senza eventi di grande richiamo, i numeri saranno sempre questi. La gente – sostiene – deve venire in Repubblica perché sa di trovarci eventi di tipo culturale, come le grandi mostre, le opere liriche. Prendiamo il caso di Brescia, che con le sue mostre d’alto livello ha richiamato folle impressionanti. A San Marino manca la continuità, gli appuntamenti consolidati, come le giornate medioevali ad esempio, che di anno in anno sono diventate una consuetudine per i nostri visitatori. Dobbiamo puntare sulla cultura, sull’arte. E’ il solo modo per sopravvivere”.
Dunque vediamoli questi dati, forniti dallo stesso Consorzio. Nel centro storico, Murata compresa che mette a disposizione 13 hotel, su 282 camere disponibili, sabato ne erano rimaste libere 40 e domenica 11. In generale, in tutti i 20 alberghi della Repubblica, centro storico compreso, su 490 camere disponibili, sabato ne erano rimaste 130 e 65 la domenica.
Il Consorzio è comunque soddisfatto, così come i ristoranti del centro storico che hanno lavorato coi turisti di passaggio. “Più di così, davvero non sapremmo cosa attenderci”, conferma Michelotti.
Per Ugolini il discorso è diverso: “Se San Marino continuerà ad andare avanti senza eventi di grande richiamo, i numeri saranno sempre questi. La gente – sostiene – deve venire in Repubblica perché sa di trovarci eventi di tipo culturale, come le grandi mostre, le opere liriche. Prendiamo il caso di Brescia, che con le sue mostre d’alto livello ha richiamato folle impressionanti. A San Marino manca la continuità, gli appuntamenti consolidati, come le giornate medioevali ad esempio, che di anno in anno sono diventate una consuetudine per i nostri visitatori. Dobbiamo puntare sulla cultura, sull’arte. E’ il solo modo per sopravvivere”.
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