Il Presidente Poroshenko ha inviato alla Verkhovna Rada un progetto di legge che prevede la perdita della cittadinanza ucraina per le persone che hanno acquisito quella russa. Come è noto, dopo l'annessione, tutti i cittadini adulti – più di 2 milioni di persone – sono state costretti a munirsi di passaporti russi, senza i quali non è possibile, in Crimea, neppure rivolgersi ad un dottore in ospedale. Attivisti per i diritti umani affermano che la grande maggioranza dei residenti in Crimea hanno preso un passaporto russo, ma che non hanno ancora rifiutato quello ucraino; infatti hanno una doppia cittadinanza. Dopotutto, con i documenti ucraini, è possibile recarsi nei Paesi dell'Unione Europea senza visto. Il progetto di legge prevede altre casistiche per la perdita di cittadinanza ucraina, in particolare dopo l'entrata in vigore della legge elettorale. Questo in riferimento a coloro che si sono recati volontariamente a votare, per esempio, per il Presidente della Russia in marzo. Alle Nazioni Unite è stata fatta una stima dei morti e dei feriti, tra la popolazione civile, a causa del conflitto armato in Donbass. Secondo l'Organizzazione, dall'inizio del conflitto nell'est dell'Ucraina, sono stati uccisi più di 2.500 uomini, donne e bambini, e 9.000 sono stati feriti; 3.400.000 persone nella Regione del Donbass hanno sofferto gli effetti di una crisi umanitaria. Il 14 aprile è stato il quarto anniversario della firma del decreto con il quale è stato dato il via all'operazione anti-terrorismo negli oblast di Donetsk e Luhansk. Alla fine, lungo la linea di demarcazione, è stato lanciato il sistema contro la propaganda russa. Sono stati bloccati più di 40 canali televisivi russi.
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