Ucraina e Russia pregano insieme alla Via Crucis di Roma. A San Marino la Passione è “vivente”
La pace come speranza pasquale, incarnata dalla preghiera congiunta di un giovane ucraino e un giovane russo, uniti di fronte alla decima stazione della Via Crucis a Roma. “Gesù, per favore – dicono –, fa che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possano essere fratelli”. L'ambasciatore di Kiev presso la Santa Sede puntualizza: “Sono i russi a uccidere”. Ma alle celebrazioni davanti al Colosseo non ci sono distinzioni e la croce viene portata da rifugiati di tutto il mondo. “Voci di pace in un mondo di guerra”, il titolo scelto da Papa Francesco, che ha seguito la serata da Casa Santa Marta: impossibile per lui presenziare a causa del clima rigido e dei recenti problemi di salute. Stasera in Vaticano, durante la messa per la veglia pasquale, battezzerà 8 persone.
Anche a San Marino la Passione di Cristo a cura dell'Associazione Teatro dell'Aleph, per la regia di Giovanni Moleri, con la collaborazione delle Monache dell'Adorazione Perpetua. Causa maltempo all'interno della Basilica del Santo. Momento di teatro e riflessione, bellezza e raccoglimento. “Una Via Crucis vivente, drammatizzata – racconta don Marco Mazzanti, rettore della Basilica – che ci ha aiutato a pregare. Una serata molto partecipata dai fedeli”. La settimana santa prosegue alla Parrocchia di Murata questa sera alle 21 con la messa della veglia pasquale e domani, con la resurrezione di Cristo e la messa di Pasqua alla Pieve alle 11.
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