Ucraina: l'altra guerra contro Mosca, dai cyberattacchi, alla vodka svuotata

Ucraina: l'altra guerra contro Mosca, dai cyberattacchi, alla vodka svuotata.

Il mondo si muove contro Putin. Una guerra di altro genere, fatta non solo di sanzioni, esclusioni della Russia da partecipazioni canore come l'Eurovision 2022 e sportive, ma anche di attacchi informatici, tra cui alcuni molto singolari. Il tutto sullo sfondo di manifestazioni pacifiche e marce contro la guerra e per la pace che si sono viste in molte parti del globo, tra cui anche a San Marino.

I servizi internet dei satelliti Starlink di Elon Musk sono "ora attivi in Ucraina". Lo afferma Musk rispondendo a un tweet del vice presidente ucraino Mykhailo Fedorov. Fedorov aveva chiesto a Musk di metterli a disposizione.

Il ministro ucraino per la trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, ha detto su Twitter che il Paese sta creando un "esercito informatico" per "continuare la lotta sul cyber fronte" contro la Russia che bombarda l'Ucraina. In un tweet, Fedorov ha incluso un link ad una chat di Telegram dove si incoraggiano hacker ad attaccare aziende russe dell'energia e della finanza. La lista include il gigante del gas Gazprom e banche come Sberbank e VTB.

Doppio cyberattacco da parte di Anonymus: in primis ha rivendicato l'attacco alla tv russa, al quale si è aggiunto anche quello di GhostSec, molto attivo in passato contro Isis. Il risultato è che i siti governativi del Cremlino continuano a essere offline. E in seconda battuta un attacco alle ferrovie in Bielorussia affermando su Twitter che "tutti i servizi sono fuori uso" e resteranno "disattivati finché le forze russe non lasceranno il territorio della Bielorussia".

Il sito pornografico "Pornhub" ferma l’accesso dalla Russia. Gli utenti che vi accedono, al posto dei video hard si ritrovano davanti la bandiera dell’Ucraina.

La squadra ucraina di fioretto si è rifiutata di affrontare la Russia negli ottavi di finale al Cairo. Gli atleti ucraini hanno in aggiunta messo in evidenza un cartello con la scritta in lingua inglese: "Ferma la Russia! Ferma la guerra! Salva l'Ucraina! Salva l'Europa".

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Il Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale di Ginnastica (Fig) “ha espresso la sua preoccupazione a seguito dell’invasione militare russa dell’Ucraina" e ha deciso di annullare tutti gli eventi in Russia e Bielorussia.

“Non c’è posto per l’arte quando civili muoiono sotto il fuoco dei missili, quando i cittadini dell’Ucraina si nascondono nei rifugi e quando chi protesta in Russia viene ridotto al silenzio”, ha scritto l'artista Alexandra Sukhareva in una nota insieme a Kirill Savchenkov. “Poiché sono nata in Russia, non presenterò il mio lavoro al Padiglione della Russia alla Biennale di Venezia”. Assecondati dal curatore Raimundas Malašauskas ha spiegato invece: “Oggi ho rassegnato le dimissioni da curatore del Padiglione della Russia per la 59a Biennale di Venezia, che era in programma ad aprile di quest’anno”.

Facebook rimuove le fake news e tutta la disinformazione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Google Maps ha bloccato due funzionalità in Ucraina che forniscono informazioni agli utenti in tempo reale, nel tentativo di proteggere gli ucraini. Lo riporta il Kyiv Independent citando dichiarazioni della società. Le funzionalità disabilitate includono la sovrapposizione del traffico in tempo reale di Google Maps e Live Business, una funzione che mostra eventuali concentrazioni di persone in una posizione in un momento dato.

Il governatore del New Hampshire ha annunciato la rimozione di tutti i prodotti russi, tra cui il famosissimo liquore simbolo della Russia, la Vodka. E non è il solo ad aver preso questo provvedimento. Al momento sia gli Stati Uniti che  il Canada hanno fatto questa scelta, ma non è escluso che altri Paesi emuleranno questo approccio.

La direttrice del teatro statale di Mosca, Elena Kovalskaya, si è dimessa per protesta. Sul suo profilo Facebook ha scritto: "È impossibile lavorare per un assassino".

E queste sono solo le ultime undici notizie che riguardano un altro tipo di guerra, fatta non di armi da fuoco, ma di un altro genere di azioni di impatto.

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