Ucraina: mille morti dopo la tregua, la comunità internazionale condanna gli spari contro gli ispettori Osce

“Il Ministero degli Affari Esteri ucraino esprime profonda preoccupazione per l'attacco contro membri dell'OSCE avvenuto nella regione di Donetsk lo scorso 26 novembre. Colpi di mortaio sono stati sparati sul territorio, sotto il controllo di gruppi armati illegali che operano nell'Est Ucraina”.
Nei giorni scorsi, gli osservatori OSCE hanno notato tre colonne militari, nel territorio di Donetsk, appartenenti alla milizia.
Un convoglio di 70 veicoli senza segni di riconoscimento: la maggior parte trasportava grandi cannoni e lanciarazzi.
I rapporti Onu sulle violazioni dei diritti umani rivelano come nell'auto-proclamata "Repubblica Popolare", regni la completa illegalità.
Lugansk e Donetsk si stanno totalmente svuotando. Questa settimana, mentre si sta facendo sempre più freddo, migliaia di persone lasciano ogni giorno la zona ATO, dieci volte più della media dell'ultimo periodo. Persone che si trasferiscono in altre regioni "a seguito dell'aggravamento della situazione umanitaria" nelle aree controllate dai separatisti.
Durante il conflitto in Ucraina orientale, sono state uccise 4.300 persone, di cui circa 1000 dopo l'annuncio del cessate il fuoco.
“Il lavoro dei media è impossibile e si rischia grosso nella regione. Sei giornalisti sono stati uccisi. Non meno di 100, invece, quelli feriti”.

Da Leopoli, Viktoria Polishchuk

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