Oltre 2000 firme dei residenti all’estero. Sono state raccolte in questi mesi all’interno delle singole Comunità, che si sono coordinate sulla base di un'iniziativa lanciata dalla Fratellanza di New York.
E’ stata proprio una delegazione dell’organismo che rappresenta i cittadini sammarinesi fuori territorio ad essere ricevuta in udienza privata dalla Reggenza.
Ai Capi di Stato hanno consegnato il documento. Si chiede alla Reggenza di vigilare sulle leggi che li vedono coinvolti – il riferimento va alla legge elettorale, che approderà in parlamento a fine mese, ma soprattutto all’articolo 7 della legge sulla cittadinanza.
Chiedono di esercitare funzione di controllo perché i provvedimenti siano equanimi e conformi al principio di uguaglianza fra tutti i cittadini, come sancito dalle leggi del Paese, partendo proprio dalla Carta dei diritti, che garantisce a tutti parità di diritti e le medesime libertà civili e politiche.
La consegna della petizione alla Reggenza viene all’indomani dell’incontro che la Consulta ha tenuto con le forze politiche, un confronto teso proprio sul tema della riforma elettorale e sul voto estero.
Si chiede tutela alla più alta carica dello stato perché – dice la Consulta – “nemmeno la ricorrenza del centenario dell’Arengo, nemmeno la Presidenza del Comitato dei ministri, che ha fra le sue priorità la difesa delle libertà fondamentali, sono serviti a riconoscere pienamente i diritti dei cittadini residenti fuori territorio”.
E’ stata proprio una delegazione dell’organismo che rappresenta i cittadini sammarinesi fuori territorio ad essere ricevuta in udienza privata dalla Reggenza.
Ai Capi di Stato hanno consegnato il documento. Si chiede alla Reggenza di vigilare sulle leggi che li vedono coinvolti – il riferimento va alla legge elettorale, che approderà in parlamento a fine mese, ma soprattutto all’articolo 7 della legge sulla cittadinanza.
Chiedono di esercitare funzione di controllo perché i provvedimenti siano equanimi e conformi al principio di uguaglianza fra tutti i cittadini, come sancito dalle leggi del Paese, partendo proprio dalla Carta dei diritti, che garantisce a tutti parità di diritti e le medesime libertà civili e politiche.
La consegna della petizione alla Reggenza viene all’indomani dell’incontro che la Consulta ha tenuto con le forze politiche, un confronto teso proprio sul tema della riforma elettorale e sul voto estero.
Si chiede tutela alla più alta carica dello stato perché – dice la Consulta – “nemmeno la ricorrenza del centenario dell’Arengo, nemmeno la Presidenza del Comitato dei ministri, che ha fra le sue priorità la difesa delle libertà fondamentali, sono serviti a riconoscere pienamente i diritti dei cittadini residenti fuori territorio”.
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