Unioni Civili, la Commissione Pari Opportunità: "Evitare fraintendimenti"
“Occorre evitare fraintendimenti: la questione uguali diritti deve essere tale in ambito sanitario o per quanto riguarda le successioni in ambito di diritto ereditario, ipotizzare che possa essere un'anticamera alle adozioni è una forzatura. L'argomento, nel caso, sarà affrontato e discusso in Consiglio”. Su un tema divisivo e controverso come quello delle Unioni Civili, Lara Cannalire la coordinatrice della commissione per le Pari Opportunità, mette “i puntini sulle i”, dopo la seduta dello scorso 5 agosto. La riunione convocata per dare un parere relativo relativo al progetto di legge per le modifiche normative sulle unioni civili, andato in prima lettura consiliare a giugno scorso: erano presente sei commissari, mancava solo l'esponente di RF, e tutti hanno dato parere favorevole con la sola eccezione del rappresentante di Domani Motus Liberi. Le motivazioni sono state rese note ieri dallo stesso partito, attraverso una nota stampa che in estrema sintesi metteva in guardia dai rischi di una totale equiparazione tra i termini “coniugi” ed “uniti civilmente”, compreso un eventuale impatto sulla normativa in materia di adozioni.
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Già nella seduta consiliare di Giugno il partito, pur manifestando comprensione circa la necessità di prevedere adeguamenti normativi, aveva messo in guardia dai rischi potenziali di un progetto di legge che aveva diviso fortemente i consiglieri. E che, a livello concreto, riguarda ormai molte coppie a San Marino: nel 2019 sono state celebrate in Repubblica 36 unioni civili di cui 13 tra persone dello stesso sesso. Nel 2020, i dati sono però fermi a maggio, sono state 7, di cui 1 tra persone dello stesso sesso.