Unioni civili, per i movimenti gay legge Cirinnà è "il minimo sindacale"

“Siamo cittadini come gli altri, ma non ci riconoscono gli stessi diritti”. Così i rappresentanti delle associazioni omosessuali che manifestano in favore della legge Cirinnà, considerata peraltro “il minimo sindacale”, dicono.

Diritti, solo diritti, come qualsiasi altro cittadino. E' quello che chiedono i rappresentanti delle associazioni omosessuali, che alla stampa estera hanno parlato della legge Cirinnà, “davvero il minimo sindacale”, la definisce Marilena Grassadonia, presidente delle Famiglie Arcobaleno, che aggiunge “Siamo il fanalino di coda dell'Europa civile. Questa legge già non riconosce al 100% l'uguaglianza, se dovesse eliminare anche la stepchild adoption sarebbe una normativa vuota”. E a proposito di stepchild, ossia l'adozione di figli da parte di coppie gay, i sostenitori del no ritengono debba essere scongiurato qualsiasi approccio, vero o presunto, all'utero in affitto, ma non è certo questa la legge, è la risposta.

Francesca Biliotti

Nel video l'intervista a Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay

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