UniRsm nel progetto di mascherine per sordi da produrre e utilizzare sul Titano
L'iniziativa sarà presentata in mattinata ai Capitani Reggenti
L’Università di San Marino ha partecipato alla progettazione e realizzazione di mascherine per sordi che, oltre a svolgere una funzione di protezione, permettono la lettura del labiale grazie a un’area trasparente. L’iniziativa, già sviluppata a Venezia, coinvolgerà il territorio del Titano attraverso la selezione di una serie di piccole realtà artigianali sammarinesi, come per esempio laboratori tessili, che parteciperanno a un ‘atelier diffuso’ con il quale l’Ateneo punta a introdurre vantaggi come la creazione di un indotto economico e la trasmissione di competenze. "Le mascherine - spiega in una nota - verranno realizzate in Repubblica e saranno destinate ai sammarinesi". “La nostra attività - spiega Riccardo Varini dal corso di laurea in Design dell’Ateneo - ha assecondato l'urgenza di operare in tempo reale buone pratiche di consapevolezza civica”. Ecco dunque una risposta “concreta alle fragilità di chi è considerato marginale. Le persone diversamente abili, dal punto di vista sonoro, si trovano improvvisamente nell’impossibilità di comunicare quando indossano una mascherina facciale” standard. Di qui un’operazione che ha interessato, oltre all’Ateneo sammarinese, l’Università di Bologna e la Società Cooperativa Filò - Emporio Etico di Massimo Renno, ideatore del progetto.
Sul fronte sammarinese l’operazione vede la partecipazione dell’Associazione Sportiva e Culturale Sordi Sammarinesi e del Centro Farmaceutico del Titano, insieme alla Segreteria di Stato per la Sanità