Il prossimo anno il corso di laurea in Ingegneria Civile di San Marino concluderà il primo ciclo triennale, così come prevede la nuova normativa accademica che divide il percorso in tre anni più due. Ed oggi ha ufficialmente una casa, anche se il termine è riduttivo, visto che la sede in questione è uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico, quello che un tempo ospitava il tribunale. Il significato politico di un sì nobile sede è esplicito.
Per i rappresentati del Governo e dell’Università, il taglio del nastro significa un traguardo che li ha visti in passato sforzarsi per avviare il corso di laurea in Ingegneria nella Repubblica, in un percorso comune orientato alla qualità, sia formativa che logistica.
Gli iscritti sono in tutto 93, di cui solo 11 sono sammarinesi. Molti di loro erano presenti all’inaugurazione, e proprio a loro si è rivolto il Segretario Morri: “In un momento di recessione preoccupante come quello che stiamo vivendo adesso - ha detto - la strategia ha due pilastri: polo scientifico e tecnologico da una parte, università dall’altra”. E le professionalità del futuro non hanno perso tempo: dopo i festeggiamenti, tutti in aula.
Sara Bucci
Per i rappresentati del Governo e dell’Università, il taglio del nastro significa un traguardo che li ha visti in passato sforzarsi per avviare il corso di laurea in Ingegneria nella Repubblica, in un percorso comune orientato alla qualità, sia formativa che logistica.
Gli iscritti sono in tutto 93, di cui solo 11 sono sammarinesi. Molti di loro erano presenti all’inaugurazione, e proprio a loro si è rivolto il Segretario Morri: “In un momento di recessione preoccupante come quello che stiamo vivendo adesso - ha detto - la strategia ha due pilastri: polo scientifico e tecnologico da una parte, università dall’altra”. E le professionalità del futuro non hanno perso tempo: dopo i festeggiamenti, tutti in aula.
Sara Bucci
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