Ci vorranno ancora un paio di mesi, verosimilmente a fine gennaio, per il nuovo Rettore. Sabato 30 novembre l'ultimo giorno del mandato per Giorgio Petroni che lo scorso 14 novembre aveva rassegnato le sue dimissioni. Allora restava la garanzia sulla sua presenza all'inaugurazione dell'anno accademico del 3 dicembre, invece, revocata: sia l'apertura dell'anno sia la nomina del Rettore slittano, insieme, subordinati al passaggio della riforma universitaria, in aula in seconda lettura a gennaio. “Un passaggio che dovrebbe essere celere – stando al segretario all'Università, Giuseppe Morganti, considerate le convergenze e i consensi trovati in prima lettura”. Proprio dalla riforma previsti nuovi criteri per la nomina del Rettore e su quelli ci si baserà per il rinnovo dei vertici dell'Ateneo. Non fa nomi, ma le scelte sembrano correre su due binari: o un luminare, forte dell'esperienza o un profilo dalle alte capacità manageriali. “L'importante - dice Morganti - che sia una figura, che sappia portare avanti i nostri obiettivi: internazionalizzazione, orientamento dei ragazzi fra domanda e offerta, maggiore presenza e radicamento sul territorio; che dia risposta soprattutto all'obiettivo di fondo – vale a dire - una Università che sia strumento di sviluppo per il Paese”.
Un momento di interregno per l'Ateneo, all'attenzione del Congresso di Stato nell'ipotesi - dice il segretario Morganti – di individuare un vicario, una figura transitoria, visto che ora a Petroni restano solo compiti di ordinaria amministrazione.
Annamaria Sirotti
Un momento di interregno per l'Ateneo, all'attenzione del Congresso di Stato nell'ipotesi - dice il segretario Morganti – di individuare un vicario, una figura transitoria, visto che ora a Petroni restano solo compiti di ordinaria amministrazione.
Annamaria Sirotti
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