Uno studio sammarinese al convegno mondiale sull'Alzheimer
Verrà presentato a Londra il 21 e 22 maggio
Identificare nuovi “markers”, ovvero segnali, che permettano una diagnosi sempre più precoce dell'Alzheimer. È l'obiettivo dello studio sulla demenza svolto a San Marino che sarà presentato ufficialmente il 21 e 22 maggio a Londra durante il Convegno Mondiale sull'Alzheimer, cofinanziato dall'Istituto per la Sicurezza Sociale e l'Università degli studi della Repubblica di San Marino.
La ricerca coinvolge i professionisti dell'Unità Operativa Semplice di Neurologia e diverse università del Regno Unito come la Bristol University. Studio che vede l'ospedale di San Marino come centro di riferimento e coordinamento. Questo lavoro, dichiara il direttore generale dell'ISS Andrea Gualtieri: "Dimostra quanto le realtà piccole come San Marino possano fornire il loro concreto apporto alla ricerca".
San Marino è il posto ideale per la ricerca data la poca popolazione e un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo. Queste caratteristiche ne fanno una piattaforma adatta per l’indagine delle condizioni di salute di lunga durata, come il morbo di Alzheimer e la demenza. La Neurologia di San Marino, da tempo effettua valutazioni neurocognitive, cioè valutazioni della memoria, dell’attenzione, del linguaggio e delle altre funzioni cognitive che possono subire una alterazione a seguito di lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale, come le patologie neurodegenerative, tra le quali l’Alzheimer.
Da due anni inoltre, per supportare le famiglie dei pazienti è nata "aaspic": l'associazione sammarinese sostegno patologie invecchiamento celebrale. Un associazione no-profit di familiari che si occupa di queste patologie.
Nel servizio le interviste a Susanna Guttmann (direttore UOS Neurologia), Edoardo Barvas (Neurologo), Chiara Monaldini (Neurologo)