L’Upr ironizza sul Re dell’asfalto, sottolineando che, ad un mese dalle elezioni, fervono i preparativi nel Paese soprattutto per i lavori pubblici. Dopo 3 anni di letargo a causa della mancanza di fondi, improvvisamente – per l’Upr – la macchina si è rimessa in moto. La domanda, sottolinea una nota, è cosa accadrà dopo l’11 novembre. I lavori avviati avranno ancora una copertura finanziaria? Ma soprattutto l’Upr chiede dove sia finita l’autonomia dell’amministrazione rispetto alla politica. L’azienda di produzione, conclude, è di fatto agli ordini del Re dell’asfalto, una pratica sconsiderata, che ha un costo per tutti i cittadini e che deve finire.
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