USA: il "contrattacco" della Casa Bianca sul "Russiagate"
“Penso sia una vergogna ciò che succede nel nostro Paese”. Con queste parole Donald Trump ha annunciato di avere declassificato il memo dei Repubblicani che accusa l'FBI di abuso di potere nella vicenda russiagate. Il documento – 4 pagine, dai contenuti potenzialmente esplosivi - è stato poi pubblicato dal Congresso senza “omissis”. Dito puntato, nel rapporto, contro l'uso – giudicato illegittimo – da parte del Dipartimento di Giustizia, e dell'FBI, della norma che permette ad una Corte speciale di autorizzare caso per caso le intercettazioni; nel caso specifico quella di Carter Page: ex consigliere del team elettorale di Trump. Alla base della richiesta di intercettazione, infatti, vi sarebbe stato un dossier dall'attendibilità quantomeno dubbia - pagato dai Democratici durante la campagna elettorale, e redatto dall'ex spia britannica Christopher Steele - sulle presunte relazioni fra Trump e i russi. Il fatto è che l'FBI, nella richiesta, avrebbe omesso di ricordare il finanziamento dem; e che lo stesso Steele avrebbe ammesso la propria ostilità contro l'allora candidato Trump. Il numero due dell'Fbi Andrew McCabe – dimessosi nei giorni scorsi – avrebbe inoltre messo agli atti che senza quel dossier non sarebbero state avanzate richieste di intercettazione. All'origine del cosiddetto Russiagate, insomma, secondo i Repubblicani, vi sarebbe un atto illegale e soprattutto di parte. Ma l'inquilino della Casa Bianca può sorridere anche per il momento d'oro dell'economia americana. I primi dati dell'anno parlano di 200 mila nuovi occupati in gennaio nel settore privato, con la disoccupazione ferma al 4,1%. Ma la principale sorpresa è l'aumento dei salari: il più robusto dal 2009. Di queste ore anche la pubblicazione, da parte del Pentagono, della “dottrina Trump” sul nucleare. Il piano prevede la realizzazione di due nuovi ordigni a basso potenziale; destinati – dunque – a scopi tattici piuttostco che di deterrenza. “Il documento – ha detto il Presidente - “affonda le sue radici in una valutazione realistica nell'ambito della sicurezza globale”. Da qui la decisione di ammodernare e rafforzare l'arsenale. Nel piano sono indicati, come possibili antagonisti, Russia e Cina.
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