In un ennesimo, drammatico colpo di scena, è stata nuovamente rinviata l'esecuzione della condanna a morte di Warren Hill, un detenuto a cui è stato riscontrato un ritardo mentale, che era fissata per sera alle 19:00, l'una del mattino in Italia, in un carcere della Georgia. E' la quarta vola in un anno e nelle tre precedenti occasioni, il rinvio è arrivato poco prima dell'ora fissata per l'appuntamento con il boia. Lo scorso 19 febbraio al condannato era già stata addirittura già data una dose di sedativo per prepararlo all'iniezione letale. Warren Hill è stato condannato alla pena capitale per un omicidio compiuto nel 1991. Secondo varie perizie mediche, ha un quoziente intellettivo di solo 70, e il suo caso è finito davanti alla Corte Suprema, che nel 2002 aveva sentenziato che l'esecuzione delle persone che soffrono di disturbi mentali sono contrarie alla Costituzione. L'alta Corte ha però lasciato agli stati dell'Unione l'onere di fissare i parametri per potere decidere se un condannato abbia ritardi tali da evitargli la pena capitale e la Georgia afferma che le disabilità mentali dei condannati devono essere provate "oltre ogni ragionevole dubbio", una formula che molti esperti giudicano di fatto insormontabile. Questa volta la mano del boia è stata fermata in virtù di un appello presentato in un tribunale della Georgia contro la recente legge che consente allo stato di acquistare in segretezza i medicinali da usare per le esecuzioni capitali. Si tratta però di una sospensione di appena tre giorni. I procuratori dello stato hanno però presentato a loro volta appello alla Corte Suprema della Georgia contro la sospensione, che potrebbe quindi essere revocata e Warrn Hill potrebbe quindi comunque finire domani i suoi giorni sul lettino della camera della morte del penitenziario di Jackson.
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