I problemi da risolvere sono importanti e gli effetti che producono negativi come, ad esempio, il fatto che da fine anno American Express non si potrà più utilizzare in Repubblica. Usot parte dai problemi delle banche per dire al governo che la loro soluzione deve trovare necessariamente un tessuto economico industriale, turistico e commerciale in salute e in sviluppo. La crisi del settore finanziario viene da lontano e non è ascrivibile a questo governo, premette l'associazione, chiedendo chiarezza e trasparenza immediata sullo stato di salute reale del sistema bancario e sulle soluzioni adottate per rilanciarlo. Ma è soprattutto sul settore turistico commerciale che si concentra l'attenzione di Usot: ancora, scrive, non è stato oggetto di decisioni e provvedimenti per il suo rilancio. Servono attenzione e umiltà per calarsi dentro i problemi quotidiani che però, rimarca, segnano l'immagine percepita dai visitatori: bisogna occuparsi subito anche delle piccole cose. Il periodo di feste che va da Pasqua al 1 maggio, secondo Usot, ha mostrato i segni della debolezza dei flussi escursionisti e turistici, non solo per i numeri in gioco: i pacchetti di soggiorno di 2 o più giorni non sono stati venduti e anche la qualità e capacità di spesa dei turisti non cambia. Nei ristoranti la spesa media per un pasto è scesa dai 25 a 13 euro. Eppure, sottolinea la nota, il movimento turistico in Italia è in crescita: anche perchè viene percepita come una destinazione “sicura” in un contesto europeo di grossa incertezza. Per Usot va proiettata all’esterno la sicurezza sammarinese radicata in secoli di neutralità, va estirpata la petulanza così come l’esposizione di cartelli con menù a prezzi fuori regola e la vendita di prodotti e merci falsi o di cui è proibita la commercializzazione, così come va garantita l’efficienza dei bagni pubblici e chiare indicazioni nei parcheggi. Continueremo a batterci per il rispetto delle regole, assicura Usot ma, aggiunge, manca la volontà politica, insieme alle associazioni, di dare un segnale di discontinuità con il passato; non possiamo da soli fare i Gendarmi. Al governo è stato dato il tempo di prendere coscienza dei problemi, adesso – conclude – è arrivato il momento di agire, Abbiamo chiesto un progetto di sviluppo per il turismo che si basi su arte, benessere, intrattenimento e turismo congressuale, una maggiore trasparenza e condivisione nella gestione delle risorse per la promozione e gli eventi, la possibilità di velocizzare le assunzioni di personale frontaliero e di rendere più agevole l’utilizzo del lavoro saltuario, ma ad oggi manca lo scatto per passare dalle parole ai fatti. Confermato lo spirito collaborativo ma, rimarca, vorremmo anche evitare che venga strumentalizzato per prendere decisioni autoritarie e screditare le Associazioni, vedi l’”affaire trenino”.
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