Truffa ed usura. Sono le accuse alle quali dovrà rispondere il direttore di due filiali riccionesi della Banca di Rimini, il 47enne Marco Tosi Brandi. La Guardia di Finanza lo ha arrestato dopo due anni di indagini. Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Rimini, il bancario nel 2005 avrebbe prestato denaro ai suoi clienti in difficoltà economiche pretendendo in seguito la restituzione con interessi da strozzino. I finanzieri riminesi hanno ricostruito attività da usuraio per un valore di 700mila euro. Al termine delle perquisizioni sono stati sequestrati conti e assegni per oltre un milione di euro. Secondo le accuse, il funzionario approfittava della sua posizione dirigenziale per estorcere denaro a imprenditori in difficoltà economiche. Avrebbe concesso prestiti a titolo personale, sostituendosi alla banca, con interessi fino al 180% annuo. Poteva controllare i conti delle sue vittime e, grazie anche alla complicità dei titolari di una finanziaria locale, avrebbe finanziato l’acquisto di auto di lusso addebitando le rate su quei conti. Per tenere sotto controllo la situazione, Brandi non avrebbe avuto scrupoli a minacciare azioni legali di fallimento nei confronti degli imprenditori. In attesa degli sviluppi, che hanno poi portato all’arresto, il 47enne era già stato sospeso dal servizio. Due imprenditori che hanno collaborato alla truffa sono stati denunciati.
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