Vaccini, Arlotti: "San Marino ha un'opportunità unica" e lancia l'appello ai giovani. Il Dg Bruschi presenta il tesserino di avvenuta vaccinazione
La campagna vaccinale ha finora raggiunto il 36,7% della popolazione target. Dati importanti per gli ultra 65enni
È il direttore sanitario Sergio Rabini a fornire i dati, che definisce incoraggianti, sui contagi da coronavirus. Sono cinque i casi di positività nelle ultime 24 ore, su 161 tamponi effettuati (quindi con un tasso di positività del 3,11%); 47 i guariti. Il tasso di positività settimanale è del 4,42%, quindi ben al di sotto della soglia alert del 10%. 253 le persone attualmente positive in territorio; 231 quelle seguite al domicilio. In ospedale sono 22 le persone ricoverate, di cui sette in Terapia intensiva - a cui si aggiungono due pazienti non Covid nelle camere post operatorie - e 22 nelle stanze d'isolamento. 159 le persone in quarantena. Delle due ospiti del Casale La Fiorina risultati positivi, ma senza sintomi, uno si è negativizzato ed è stato reinserito nell'Rsa. Domani mattina, intanto, il reparto di Geriatria riapre ai pazienti non Covid.
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Interviene il dott. Pierluigi Arcangeli, responsabile del Covid territoriale, che fa un parallelismo tra Covid e battaglia. Sembra che il momento più alto di tensione sia stato superato; nelle ultime settimane i numeri dei contagi erano davvero impegnativi, ma – avverte – è bene ancora essere prudenti. “Abbiamo raccolto non solo i numeri, ma anche le paure delle persone”, dichiara. E parla della "paura di finire in ospedale o di non farcela, la paura di contagiare i familiari". Si è trattato del momento della trincea. Poi – continua – “siamo passati al contrattacco, potenziando le uscite, il supporto telefonico e mettendo sul campo una massiccia campagna vaccinale”. Arcangeli ribadisce l'importanza della vaccinazione: “È indispensabile, è etico, è importante per il futuro di San Marino”.
Ribadendo l'importanza di avere un Ospedale di Stato, il Dg dell'Iss Alessandra Bruschi afferma che occorrerà monitorare le riaperture. Il calo dei contagi – dichiara – è l'effetto delle restrizioni dei giorni precedenti e dell'inizio della campagna vaccinale. Al momento si è raggiunto il 36,7% della popolazione target e, sommando il numero dei positivi, si raggiunge quasi il 50%. Dal grafico che mostra si evince che il dato è molto positivo per gli ultra 65enni, mentre mancano all'appello ancora molte prenotazioni delle persone più giovani. Lunedì si sono contate oltre 3000 prenotazioni, martedì e mercoledì circa 500. L'invito rivolto a tutti è quindi quello di prenotarsi, aggiungendo che chi lo fa online non deve ripetere la prenotazione anche telefonicamente. Ricorda inoltre che chi è prenotato e non può vaccinarsi (perché nel mentre si è contagiato o è in quarantena), deve assolutamente comunicarlo: vacc@iss.sm l'indirizzo email da utilizzare per le disdette. “Ieri – afferma – non si sono presentate 50 persone”. I vaccini però non si sono persi, ma chi non si è presentato ha tolto la possibilità agli altri di potersi vaccinare.
Il totale delle delle vaccinazioni somministrate dall’inizio della campagna fino alla giornata di ieri è di 19.387 di cui 10.969 persone vaccinate con la prima dose e 8.418 con anche la seconda dose. Il 14 aprile sono state somministrate 930 prime dosi e 11 richiami.
La dottoressa Bruschi mostra inoltre una tesserina di avvenuta vaccinazione che, con tutta probabilità, sarà distribuita da lunedì 26 aprile. Su questo tema, si attende una certificazione europea. Come nota di servizio, fa sapere che d'ora in poi i referti che arrivano a casa con il numero di anticorpi non presenteranno più gli asterischi per non allarmare le persone.
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Il dottor Massimo Arlotti, consulente infettivologo Iss, chiarisce subito che dopo la prima dose non si è immuni. Gli anticorpi si producono dopo 14-21 giorni dalla prima dose, mentre la protezione completa, ma non assoluta (perché non esiste vaccino efficace al 100%), arriva dopo 14 giorni rispetto all'inoculazione della seconda dose. Finora l'Iss ha contato 128 contagi avvenuti dopo la somministrazione della prima dose e 16 dopo la seconda.
I vaccini - afferma Arlotti – hanno due obiettivi: uno è collettivo, perché si riduce la circolazione del virus e il numero delle persone contagiate; l'altro è individuale, perché, già dopo la prima dose, un eventuale contagio porta a forme molto lievi della malattia.
“San Marino ha una opportunità unica - dichiara Arlotti – perché ha la possibilità di vaccinare la quasi totalità delle persone residenti; una possibilità che molti paesi Ue al momento non hanno”. Quindi un'opportunità da sfruttare per proteggersi dalla malattia ed anche sul piano sociale, potendo permettersi maggiori riaperture. Arlotti chiarisce che ogni intervento chirurgico o farmacologico ha degli effetti collaterali, ma sono sono assolutamente accettabili perché i vantaggi sono enormemente più importanti. Poi un appello ai giovani a vaccinarsi perché, lavorando ed avendo una mobilità maggiore, sono anche quelli che hanno più possibilità di trasportare il virus.
Sollecitato dalle domande della stampa, Arlotti dichiara che, secondo i dati attuali, l'immunità da malattia dura 12 mesi, mentre non si sa quanto duri quella da vaccino. Su questo è in corso uno studio genetico. I guariti vanno vaccinati? “Sì – risponde Arlotti - come misura cautelativa, con una sola dose”. I vaccinati contagiano? “Se sono stati contagiati, possono anche contagiare”. Anche su questo punto sono in corso studi con l'Istituto Spallanzani e le università di Ferrara e Bologna.
Al termine della conferenza stampa la dottoressa Bruschi ribadisce la necessità di ripartire. Una necessità non solo economica, ma anche sanitaria: l'ospedale infatti deve tornare ad essere quello di prima.
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