Il Coprav - Comitato Obiettore alle pratiche vaccinali - interviene sulla polemica che ha investito il prossimo Segretario alla sanità, e parla di "becera strumentalizzazione di una scelta che rigurada una pratica medica quale è la vaccinazione". Il Coprav ricorda che a San Marino abbiamo dal 1995, grazie ad un tavolo di lavoro congiunto tra Segreteria di Stato alla Sanità e l’allora Comitato per la Libertà di scelta terapeutica, una Legge che regolamenta le vaccinazioni riconoscendone il valore e l’importanza secondo determinati protocolli e che prevede anche l’obiezione. Essere obiettori, sottolinea il Coprav, non significa essere contro i vaccini ma critici verso la loro composizione e le modalità con le quali vengono somministrati. La questione, dunque, non è “vaccini si-vaccini no” ma “vaccini come”. Gli obiettori vogliono, come i genitori che vaccinano, salute e sicurezza per i propri figli ma vogliono anche poter esercitare un consumo critico dei vaccini per avere un prodotto più sicuro per tutti. Questo ragionamento pare possibile per tutti i farmaci, sottolinea la nota, ma non quando si parla di vaccini. E poiché, come tutti i farmaci, possono avere effetti collaterali anche gravi riteniamo, scrive il Coprav, che la vaccinazione, come qualsiasi atto medico, debba rimanere una scelta personale e non un obbligo. Come Comitato , conclude la nota, riteniamo che qualunque sia il pensiero in merito occorra cessare di vedersi come avversari ed iniziare a ragionare insieme su come poter essere alleati nel garantire maggior sicurezza a tutti. Appena si insedierà la nuova Segreteria, il Coprav tornerà a proporre il tavolo di lavoro iniziato nel 2016.
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