La vicenda è accaduta a Fiorentino. Quando nello stesso stabile convivono più persone, può succedere che i rapporti di vicinato si facciano sempre più difficili. Liti frequenti fino all’ennesimo episodio, quando è scattata la reazione di un condomino che ha apostrofato con il famigerato “vaffa” la vicina di casa. Lei non ci ha pensato più di tanto e l’ha denunciato. Rinvio a giudizio e condanna in sede penale ad una multa a giorni, trasformata in 700 euro, il pagamento delle spese processuali e un risarcimento da stabilire in sede civile. Al di la del caso specifico l’episodio merita una riflessione. Qual è il confine tra volgarità e offesa? Neppure la Cassazione italiana ha saputo dare una risposta, nel 2007 scelse di ricondurre la parolaccia in una semplice “non infastidirmi” senza alcuna connotazione penale. Di tutt’altro parere la sentenza del gennaio 2010: il "vaffa…" tra vicini di casa costituisce reato di ingiurie. Dunque confusione oltre confine e di rimando anche per il nostro palazzo di giustizia per una sentenza che rischia di fare giurisprudenza e ingolfare il lavoro del tribunale con situazioni analoghe ormai entrate nella quotidianità.
Giovanna Bartolucci
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