SALUTE

Vaiolo delle scimmie. Le linee guida dell'Istituto superiore di Sanità

Consigliabile il vaccino per i più fragili In Italia non c'è un'emergenza, ma l'attenzione resta alta perché la nuova variante in circolazione, Clade1, è più contagiosa delle precedenti e il Ministero della Sanità rafforza la sorveglianza diagnostica su Mpox: così viene chiamato ora il vaiolo delle scimmie.

Ancora nessun caso nella Penisola, uno in Europa, in Svezia. Ieri un altro in Pakistan. Prima le infezioni erano principalmente in Congo, dove sono già stati assistiti oltre 1150 pazienti. La trasmissione uomo a uomo è avvenuta per la prima volta nel 2022 e ora, dopo 15 mesi dalla fine della precedente fase d'allerta, l'Oms ha dichiarato l'emergenza globale. L'Istituto superiore di Sanità italiano ha pubblicato le linee guida per difendersi dal contagio: a partire dal consiglio di astenersi dal contatto - anche tramite posate, lenzuola, asciugamani - con persone che potrebbero essere infette, e l'uso del preservativo con partner di cui non si conosce lo stato di salute. Dopo un'eventuale contatto con persona o animale infetto lavarsi bene le mani con acqua e sapone.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc, invita a tenere alta la guardia contro “Mpox” in quanto “è altamente probabile che si “verifichino in Europa più casi importati della malattia causati dalla nuova variante”. Il vaccino al momento è raccomandato solo per le persone fragili: per i sammarinesi la vaccinazione è all'Istituto Spallanzani di Roma. Due finora i cittadini del Titano immunizzati. 14mila gli italiani. La profilassi prevede due dosi; una per chi si vaccinò contro il vaiolo.

La malattia, identificata per la prima volta nel 1970, ha come serbatoio primati e piccoli roditori. L'incubazione varia tra i 5 e i 21 giorni e i principali sintomi sono febbre, mal di testa e schiena, linfonodi ingrossati. A seguire eruzioni cutanee su viso e altre parti del corpo, soprattutto mani e piedi. Si risolve spontaneamente in 2-4 settimane, ma può avere effetti gravi sui soggetti fragili. Quelli a più alto rischio sono bambini, donne in gravidanza e immunodepressi.

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