Venti di guerra su Gaza

Venti di guerra su Gaza.
A Gaza migliaia di persone hanno partecipato ai funerali del capo militare di Hamas Ahmed Jabaari, dilaniato insieme ad altri fedelissimi da un attacco missilistico israeliano. Un’azione suonata come una dichiarazione di guerra ai palestinesi della Striscia. Nelle ultime 24 ore il fuoco delle forze armate di Tel Aviv ha provocato la morte di 15 palestinesi. Tra le vittime donne – anche in stato di gravidanza - e bambini: uno di questi è il figlio neonato di un cameraman arabo della BBC; decine i feriti. Un razzo lanciato da Gaza ha centrato un palazzo nella città israeliana di Kiryat, uccidendo 3 persone. Un altro ordigno avrebbe invece raggiunto Tel Aviv, provocando una forte esplosione. Non si hanno notizie di feriti o danni. Il presidente russo Vladimir Putin - in una telefonata al premier israeliano Benyamin Netanyahu - ha chiesto di "evitare l'escalation di violenza". Nettamente dalla parte di Israele, invece, Obama, che ha condannato i razzi di Hamas e riaffermato il diritto dello Stato ebraico all’autodifesa. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunitosi d’urgenza, ha esortato entrambe le parti a cessare le ostilità. Duro, nei confronti di Tel Aviv, il leader egiziano Morsi, che ha parlato di “aggressione inaccettabile”. Truppe di El Cairo sono state inviate al confine.
E la situazione potrebbe infiammarsi ulteriormente per Israele. Un soldato dell’esercito, infatti, sarebbe rimasto ferito da colpi di arma da fuoco sparati dal territorio siriano durante scontri tra forze lealiste e ribelli. Lo ha riferito la tv panaraba saudita al Arabiya senza fornire ulteriori dettagli. Nei giorni scorsi le autorità di Tel Aviv avevano affermato che non sarebbero stati tollerati ulteriori atti di ostilità da parte della Siria. Intanto gruppi di fondamentalisti provenienti da vari Paesi islamici continuano ad unirsi alle milizie anti-Assad. Si parla anche di contingenti kosovari. La Turchia, da mesi ostile a Damasco, ha affermato che l’opposizione è l’unica rappresentante legittima del popolo siriano. Secondo comitati di attivisti sarebbe di almeno 40 uccisi il bilancio giornaliero provvisorio delle violenze. I media ufficiali non forniscono indicazioni sulle vittime e le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendente sul terreno.

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