Quando perdonare significa “tornare liberi”. Un’esperienza che gli ospiti della Casa Madre del Perdono - per lo più provenienti dal carcere - vivono ogni giorno sulla loro pelle. Fanno un grande lavoro prima di tutto su se stessi, devono perdonarsi per ciò che hanno fatto e perdonare chi, in precedenza, ha fatto loro del male. Qui, il primo passo di un cammino difficile, ma pieno di significato. Chiunque può compierlo. “Oggi è il primo incontro, la prima lezione di questa Università del Perdono nata dall’intuizione di Mons. Lambiasi e dall’impegno di Operazione Colomba della Papa Giovanni XXIII e del servizio carcere”. E proprio Mons. Lambiasi, nel tenere a battesimo l’evento, ha ricordato come il Vangelo del Perdono sia il cuore pulsante della Chiesa. Ma come si impara a perdonare? A portare la loro testimonianza alcuni amici della Comunità: Andrea Canevaro, docente di pedagogia a contatto con disabili ed emarginati; Giancarlo Randi che, dopo l’assassinio della moglie, si è scoperto capace di perdonare il suo carnefice; Padre Gianfranco Testa, missionario. Tutti esempi di una scelta di riconciliazione e condivisione.
Nel servizio le interviste a Francesco Lambiasi – vescovo Diocesi di Rimini e Padre Gianfranco Testa – cofondatore progetto sul perdono “Espere”
Silvia Pelliccioni
Nel servizio le interviste a Francesco Lambiasi – vescovo Diocesi di Rimini e Padre Gianfranco Testa – cofondatore progetto sul perdono “Espere”
Silvia Pelliccioni
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