I vertici di Asset Banca rompono il silenzio

I vertici di Asset Banca rompono il silenzio.
Asset Banca è una società per azioni, dotata di tutti gli organi statutari che hanno il compito di valutare interessi ed opportunità dell’Istituto di credito, degli Azionisti e dei Clienti. Comincia così la nota diffusa dagli avvocati Alessandro Petrillo e Beniamino Migliucci, difensori di Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, rispettivamente Presidente e Direttore di Asset Banca, coinvolti nell’inchiesta “Re Nero”. Più volte, sottolineano i due legali, sono state espresse riserve in merito alla corretta applicazione da parte di Asset Banca della normativa sammarinese, sui controlli da parte della Banca Centrale e riguardo alla riconferma di Stefano Ercolani, quale Presidente e Barbara Tabarrini, quale Direttore Generale. La replica è che Asset Banca si è sempre scrupolosamente attenuta alla legge sammarinese, rispettando il regolamento che detta le ipotesi di sospensione dalle funzioni di Amministratore e Direttore Generale e che prevede conseguenze solo ad avvenuto definitivo accertamento di responsabilità. Inoltre gli avvocati segnalano che Banca Centrale ha svolto una ispezione, durata circa tre mesi. Non vi è stato, sottolineano, alcun immobilismo da parte della Banca Centrale che svolge il proprio ruolo istituzionale, in modo approfondito, serio, responsabile e assolutamente scrupoloso. Finora, aggiungono Petrillo e Migliucci, abbiamo assistito in silenzio e rispettosi del diritto di cronaca allo stillicidio di giudizi e valutazioni, per lo più pronunciati senza la conoscenza di elementi certi. Adesso però deve cessare una volta per tutte, affermano, la diffusione di notizie che tanto hanno il sapore del pettegolezzo. Appare scandaloso, aggiungono, che si parli senza conoscere il tenore delle conversazioni telefoniche intercettate, non ancora depositate e trascritte. Ed è utile, sottolineano, che costoro sappiano che di “denaro trasportato nelle mutande“ non v’è traccia in alcuno dei dialoghi di Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini. I due legali concludono che non saranno più tollerati da parte dei loro assistiti attacchi e offese alla loro dignità e reputazione e che, contrariamente a quanto è successo finora, ogni ulteriore diffamazione diventerà immediatamente oggetto di ogni più opportuna iniziativa giudiziaria.

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