Via libera alla videosorveglianza in Repubblica, ingente la spesa

Scelta politica fatta, il territorio sarà videosorvegliato. Ora bisogna spalmare la spesa, non da poco, si parla di centinaia di migliaia di euro, in più esercizi finanziari, e poi si tratta di vedere quante telecamere serviranno: forse qualche centinaio, si spera meno. Il problema, come spiega anche l’ingegner Pier Paolo Ciavatta, del comitato tecnico incaricato dal governo di presentare la proposta di fattibilità, è proprio la conformazione della Repubblica: esistono 67 diversi punti d’accesso, una ventina dei quali su strade sterrate. Negli snodi maggiori, come il portale di Dogana, serviranno almeno 6 apparecchi. E non si tratta solo di videosorvegliare i confini, ma anche i principali incroci, la rotonda di Fiorina, il sottopasso davanti all’Atlante. Il governo comunque è soddisfatto del lavoro sin qui compiuto. Esistono telecamere private, come quelle delle banche, che hanno già accordi con la gendarmeria per metterne a disposizione i filmati in caso di bisogno. Servirà una nuova legge per stabilire, tra le altre cose, dove archiviare i dati: il comitato ha proposto presso la gendarmeria.

Francesca Biliotti

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