Violenza di genere: a San Marino aumentano le segnalazioni. Dati presentati in udienza dall'Authority Pari Opportunità
I Capitani Reggenti, Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, hanno ricevuto in udienza anche gli Angeli in Moto con i loro "Caschi rossi sotto lo stesso cielo"
“Il rispetto della dignità di ogni essere umano è un valore che parte dalla famiglia, dal contesto scolastico e dalla società civile". Così i Capitani Reggenti, Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, ricordano la genesi della violenza contro le donne, nella Giornata internazionale per la sua eliminazione. In Italia il 30% dei giovani crede che la gelosia sia una dimostrazione d'amore, confermando che la strada del cambiamento culturale è ancora lunga.
A San Marino i dati sul fenomeno, illustrati in udienza dall'Authority Pari Opportunità, evidenziano un aumento delle segnalazioni ai servizi socio-sanitari e delle denunce per violenza di genere. 46 i casi gestiti dagli uffici competenti della Gendarmeria e 6 gli ordini di protezione. 2 donne con disabilità tra le vittime di violenza e 29 i minori coinvolti. Al 31 ottobre inoltre 41 procedimenti penali aperti, di cui 9 archiviati, per atti persecutori, percosse, maltrattamenti e lesioni personali. Grazie alle recenti normative introdotte, sul Titano si punta a una maggiore tutela e supporto alla vittima.
"L'auspicio è che grazie a questi interventi normativi e a un cambio culturale - sottolinea Daniele Cherubini dell'Authority Pari Opportunità -, che è ormai improcrastinabile. E ora che questi episodi di violenza vedano un decremento".
Materia complessa e vasta, che non tratta solo di violenza fisica, ma anche di quella più sottile e invisibile degli abusi psicologici: tutto nasce da ineguaglianza e discriminazione. Per cambiare le cose, bisogna parlarne, come ricorda l'associazione Angeli in Moto, arrivata a Palazzo Pubblico per la 48esima e ultima tappa di “Caschi rossi sotto lo stesso cielo”, una motostaffetta per tutta la Penisola. L'obiettivo è sensibilizzare e offrire supporto concreto, spiegano in udienza. “Il casco rosso – sottolinea la Reggenza -, simbolo di protezione e dell'iniziativa, ha raccolto le voci e le speranze di molte donne”.
"Prevalentemente siamo motociclisti su due ruote - racconta della Laura Viola, volontaria di Angeli in Moto -, ma abbiamo ad esempio un angelo in panda, quindi è moto come movimento. Il progetto 'Casco rosso' è nato proprio per l'esigenza che sentiamo tutti di parlare, perché parlando si sensibilizza e parlando si spera di allontanare questo fenomeno".
Nel video le interviste a Daniele Cherubini (Authority Pari Opportunità) e Laura Viola (volontaria Angeli in Moto)
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