SAN MARINO

Violenza di genere tra stereotipi e tabù: a Palazzo l'Udienza con Roberta Bruzzone

I Capitani Reggenti invitano all'impegno comune

Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno ceduto un po’ tutti: vittime, assassini, opinione pubblica, persino la narrazione dei media. Nel sala del consiglio Grande e Generale Roberta Bruzzone, una delle più note criminologhe e psicologhe forensi d’Italia, non fa sconti.

E l'udienza concessa dai Capitani Reggenti, alla presenza degli studenti della Scuola Secondaria Superiore sammarinese, diventa occasione, nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per un confronto su più piani. Cultura sociale, prima di tutto, in particolare per i più giovani: nasce in questo contesto “Favole da Incubo” lo spettacolo teatrale che la Bruzzone porta a San Marino e che mette in luce le idee sessiste che contribuiscono alla nascita e al radicamento di comportamenti violenti.

Per il Segretario alla Cultura Teodoro Lonfernini “fondamentale, i ragazzi devono conoscere il fenomeno: per contrastarlo ci vuole cultura. La sua partecipazione alla nostra stagione teatrale, con l’intento di mettere a disposizione il suo sapere per arricchire la cultura condivisa e popolare a favore di tutti, sottolinea la sua instancabile dedizione nel portare conoscenza e consapevolezza a un pubblico ampio e diversificato”, ha concluso il Segretario di Stato.

Nell'evidenziare i sempre più preoccupanti parametri di violenza, peggiorati nel corso degli ultimi anni e che, in particolare, caratterizzano l’età giovanile la dottoressa Bruzzone si è rivolta agli studenti presenti. "Violenza fisica, psicologica, sessuale e verbale sono protagoniste della contemporaneità e lasciano pensare a un troppo reale film dell’orrore. E’ necessario pertanto intervenire con la massima urgenza per costruire e rendere riconoscibili determinati schemi ricorrenti che spesso accompagnano i più efferati atti violenti". 

“La violenza colpisce in modo trasversale, senza distinzione di età, ceto sociale o cultura” così il Segretario alle Pari Opportunità Mariella Mularoni, "compito delle istituzioni è incoraggiare le donne a denunciare” ha concluso. Il Segretario alla Giustizia Stefano Canti ha ricordato l’iter di ratifica del recente Decreto Delegato n. 161/2024 che è intervenuto sulla Legge per la prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e di genere, e sul codice penale. “Tuttavia non c’è legge che possa sostituire un ormai non più rimandabile, cambiamento culturale” ha sottolineato.

La Reggenza ha richiamato l'esigenza di un impegno comune, “Ogni donna che con fatica cerca di uscire da una situazione di paura e di vergogna oltre che di violenza- ha ricordato- deve essere certa di aver al proprio fianco un’intera comunità, in grado di adoperarsi, attraverso le Istituzioni, con idonei strumenti normativi e con una solida rete di servizi e di strutture, per garantire l’effettivo rispetto dei suoi diritti e della sua dignità”. Un momento, non celebrativo ma propositivo, fortemente voluto dalla Reggenza, che ha ricordato i rischi del silenzio colpevole e lasciato sullo sfondo numeri che richiamo la grandezza, la profondità ed il radicamento del fenomeno.

Nel video le interviste alla criminologa Roberta Bruzzone ed ai Segretari di Stato alla Cultura, Teodoro Lonfernini, alle Pari Opportunità Mariella Mularoni ed alla Giustizia Stefano Canti 

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