Violenza domestica, la Corte di Strasburgo condanna l'Italia per il caso del bimbo ucciso dal padre

I fatti risalgono al settembre del 2018 a Scarperia (Firenze), quando un uomo uccise a coltellate il figlio di un anno, ferendo in modo grave anche la convivente e cercando di uccidere l'altra figlia

L'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per il caso di un bambino ucciso dal padre. La madre, vittima di violenza domestica, aveva più volte denunciato il marito. Ma nessuna misura di prevenzione e tutela è stata applicata nei confronti della donna e dei suoi due figli. Questo ha portato alla tragedia.  Nella sentenza la Corte chiama in causa il sistema italiano, perché alla fine l’uomo, in uno dei suoi raptus, ha ferito la compagna e ucciso il secondo dei due figli. Secondo la CEDU, «le violenze domestiche potevano essere evitate, come la tragedia che ne è scaturita». La tutela dei soggetti deboli è un problema molto significativo per la costante sottovalutazione dei reati sentinella. Una sfida per tutti paesi.

L'ultimo passo che ha fatto San Marino contro al violenza di genere è la recente ratifica della convenzione OIL contro le molestie nei luoghi di lavoro.

Nel video l'intervista con Massimiliano Annetta, legale madre bimbo ucciso. 

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