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Violenza sulle donne: le lacune delle leggi in Francia

Dati italiani: +14% delle donne accolte nei centri D.i.Re

25 nov 2024
Photo by Brodie Vissers from Freerange Stock
Photo by Brodie Vissers from Freerange Stock

“Non ha detto di no” così un uomo si difende in tribunale. È molto probabile che venga assolto. Perché in Unione Europea senza dissenso esplicito non è considerato stupro? È così in ben 13 paesi europei. La risposta risiede nelle lacune delle leggi. In Francia, ad esempio, lo stupro è ancora definito come qualsiasi atto sessuale compiuto "con violenza, coercizione, minaccia o sorpresa", senza fare esplicito riferimento al consenso. Lo scorso anno, in Francia, sono stati registrati 25.000 stupri denunciati, ma il numero delle condanne è sorprendentemente basso. Al contrario in paesi come la Svezia, dove è stato introdotta una legge accompagnata dalla campagna che sottolineava “Il sesso è sempre volontario, se non lo è, è un crimine”. Le denunce di stupro sono aumentate, così come le condanne, con un incremento del 75%. Bisogna riconoscere la realtà dei fatti: i due terzi degli stupri avvengono in casa, alla luce del giorno e senza segni evidenti di violenza. “In Italia anche quest'anno i numeri crescono e sempre più donne ripongono fiducia nell'esperienza e nella competenza delle nostre attiviste, rispondendo alle nostre sollecitazioni” ha commentato Antonella Veltri, presidente D.i.Re - donne in Rete contro la violenza. “Sono sempre di più, infatti, le donne che decidono di uscire da situazioni di maltrattamento o violenza rivolgendosi a uno dei nostri centri, dove sanno di trovare un accoglienza non giudicante e sicura, che garantisce l'anonimato, con la gratuità dell'affiancamento nel percorso di uscita”. Sono aumentate infatti del 14% rispetto all'anno scorso. In termini di media mensile, nel 2024 i centri hanno accolto 2.184 donne, contro le 1.924 del 2023.





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