Violenza sulle donne: le lacune delle leggi in Francia
Dati italiani: +14% delle donne accolte nei centri D.i.Re
“Non ha detto di no” così un uomo si difende in tribunale. È molto probabile che venga assolto. Perché in Unione Europea senza dissenso esplicito non è considerato stupro? È così in ben 13 paesi europei. La risposta risiede nelle lacune delle leggi. In Francia, ad esempio, lo stupro è ancora definito come qualsiasi atto sessuale compiuto "con violenza, coercizione, minaccia o sorpresa", senza fare esplicito riferimento al consenso. Lo scorso anno, in Francia, sono stati registrati 25.000 stupri denunciati, ma il numero delle condanne è sorprendentemente basso. Al contrario in paesi come la Svezia, dove è stato introdotta una legge accompagnata dalla campagna che sottolineava “Il sesso è sempre volontario, se non lo è, è un crimine”. Le denunce di stupro sono aumentate, così come le condanne, con un incremento del 75%. Bisogna riconoscere la realtà dei fatti: i due terzi degli stupri avvengono in casa, alla luce del giorno e senza segni evidenti di violenza. “In Italia anche quest'anno i numeri crescono e sempre più donne ripongono fiducia nell'esperienza e nella competenza delle nostre attiviste, rispondendo alle nostre sollecitazioni” ha commentato Antonella Veltri, presidente D.i.Re - donne in Rete contro la violenza. “Sono sempre di più, infatti, le donne che decidono di uscire da situazioni di maltrattamento o violenza rivolgendosi a uno dei nostri centri, dove sanno di trovare un accoglienza non giudicante e sicura, che garantisce l'anonimato, con la gratuità dell'affiancamento nel percorso di uscita”. Sono aumentate infatti del 14% rispetto all'anno scorso. In termini di media mensile, nel 2024 i centri hanno accolto 2.184 donne, contro le 1.924 del 2023.
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