DI VIZIO IN VIZIO
Forse la chiave è tutta lì. Non saper uscire, non rendersi conto che le cose cambiano e continuare con ciò che si è sempre fatto, finendo persino fuori dal tempo e dalla realtà.
Chi vive nel vizio infatti continua a muoversi e a ragionare in un circuito non a caso definito "vizioso" proprio perché non tiene conto di variabili e cambiamenti, ripetendo se stesso all'infinito.
Così può per esempio capitare di ritrovarsi a leggere sui giornali notizie clamorose che peraltro reggono abbastanza poco di fronte alla verifica dei fatti e che comunque, ove fosse, apparterebbero a una guerra che tutti coloro che la hanno combattuta vorrebbero dimenticare.
Il sergente giapponese che continua a combattere da solo nella giungla a guerra finita da un pezzo può anche far sorridere ma di fatto rischia di rimettere in discussione percorsi che passano sulla sua testa a diecimila metri di quota.
Fare pulizia da entrambe le parti combattenti è certamente doveroso e necessario perché a ben vedere le responsabilità in una guerra sono sempre da dividersi a metà. Poi però si deve lasciare fare al dopoguerra, alla ricostruzione che certo a volte per necessità può persino richiedere una memoria corta per interrompere un circuito chiuso e quindi infinito. Basti pensare all'immediato dopoguerra dal 1945 al 1948".
Carlo Romeo
Direttore Generale San Marino RTV