Voto estero: la consulta a confronto con i partiti politici
“Le stesse forze di maggioranza, ci accusano di ripetere sempre le stesse cose – dice la Presidente Anna Maria Ceccoli, ma le ripetiamo perché ancora nessuno ci ha ascoltato. Dal dialogo - poiché si tratta di un dialogo fra sordi – dobbiamo passare alla difesa, visto che ora ci accusano anche di fare sindacalismo”.
Le forze di governo ribadiscono la propria posizione: Roberto Tamagnini di Zona Franca marca la distinzione fra diritto di voto e di cittadinanza, lo stesso da Fernando Bindi di AP per il quale ha diritto di voto chi ha la sola cittadinanza sammarinese ed è poi Claudio Felici del PSD a parlare dell’art. 7 come di un punto di equilibrio e dice:”Non ci sono ora le condizioni per pensare ad una alternativa migliore da comprendere nella legge”.
Dall’opposizione sono in molti a segnalare un controsenso: una legge nata anche con l’obiettivo di correggere le distorsioni create dal voto estero e che arriva in parlamento senza affrontare il problema. Lo fa il segretario PDCS Pasquale Valentini, che torna a proporre due collegi, interno ed estero, con il meccanismo del recupero del voto di lista. E’ poi Augusto Casali di NPS a definire un errore quello di aver lasciato tutto come prima, proponendo l’abbassamento delle preferenze da tre a una. Una soluzione indicata anche da Angela Venturini dei Popolari: “Una solo preferenza – chiede – e l’abrogazione dell’articolo 7, perché discriminatorio”. Gabriele Gattei di Noi Sammarinesi sottolinea come contraddizione l‘assenza di riferimento al voto estero nella legge e ricorda la proposta della Lista Civica di modifica dell’articolo 394 del codice penale contro la mercificazione del voto. Inasprimento della pena per il voto di scambio e abrogazione dell’articolo 7 nella posizione di Monica Bollini dei Sammarinesi per la Libertà. Lo chiede anche Glauco Sansovini, che solleva però il problema di un elettorato estero crescente, arricchito da un alto numero di elettori dal Brasile. E’ poi Pier Marino Mularoni dei Democratici di Centro a chiedere più coraggio alla politica nel parlare ai cittadini esteri come interni: “L’articolo 7 – dice - si può superare, ma solo attraverso la legge elettorale”.