“Broadcast yourself”, alla lettera “trasmettiti”. E’ stato preso sul serio – da milioni di utenti - lo slogan di YouTube. Oltre 2 miliardi di video visti ogni giorno in tutto il pianeta. Ne ha fatta di strada – la creatura di Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim - da quel 17 maggio del 2005, quando venne inserito il primo filmato. 18 secondi, un ragazzo allo zoo di fronte alla gabbia degli elefanti. Dai video sgranati degli albori, con feste di compleanno e matrimoni, ai canali dedicati dei big della politica: da Obama a Sarkozy. Si dice che youtube sia la TV del terzo millennio, libera e su misura… ma certamente l’entusiasmo pionieristico degli albori sembra sempre più schiacciato da marketing, interessi politici e strategie commerciali. Youtube può rivelarsi determinante per il successo di una campagna elettorale; viene ormai troppo spesso acriticamente considerato fonte di informazione attendibile… con il rischio di andare incontro a cantonate memorabili. Controllare i contenuti, del resto, è impossibile: ogni minuto, in tutto il Mondo, vengono caricati l’equivalente di 24 ore di filmati. E’ stato stimato che servirebbero 1700 anni per vedere le centinaia di milioni di video presenti sulla piattaforma. Il gigantismo del canale, paradossalmente, si rivela sempre di più il suo principale punto debole.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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