Si svolgerà dal 19 al 23 settembre la visita periodica del Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (CPT) nella Repubblica di San Marino. Il CPT promana dalla “Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti”, fatta a Strasburgo il 26 novembre 1987 e ratificata dalla Repubblica di San Marino il 31 gennaio 1990. Il CPT prevede un sistema di visite nei luoghi di detenzione, per verificare le condizioni di trattamento delle persone private della libertà.
Ha la facoltà di visitare carceri, centri di detenzione minorile, commissariati di polizia, centri di ritenzione per immigrati irregolari, istituti psichiatrici, strutture e istituzioni di ricovero a carattere sociale, ecc. In seguito ad ogni visita, il CPT invia un rapporto dettagliato al governo dello Stato interessato, contenente i risultati emersi nel corso della visita, nonché le raccomandazioni, i commenti e le eventuali richieste di informazioni complementari. Il CPT invita inoltre lo Stato a fornire una risposta dettagliata alle questioni sollevate nel rapporto.
I rapporti e le risposte fornite costituiscono la base del dialogo permanente con gli Stati membri. La Delegazione del CPT che giungerà in Repubblica sarà composta da alti funzionari del CPT e da membri dello stesso Segretariato. Dopo una prima accoglienza ed un confronto, che avverrà nella mattinata di lunedì a Palazzo Begni, con i Segretari di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini e alla Sanità, Roberto Ciavatta e con i tecnici del settore della Giustizia e della Sanità, la Delegazione CPT visiterà i luoghi deputati alla privazione della libertà personale per disposizione dell’Autorità.
La Repubblica di San Marino avrà modo di confrontarsi con la Delegazione del CPT sul progetto di ristrutturazione del Carcere dei Cappuccini e sulla bozza di modifiche all’Ordinamento penitenziario, al quale un Gruppo tecnico incaricato dal Congresso di Stato ha lavorato e il Congresso stesso ha adottato recentemente. Sarà altresì una ottima occasione di dialogo e confronto sui temi delle misure alternative alla detenzione, sul concetto di giustizia riparativa, sulle più moderne e aggiornate inclinazioni europee in materia di misure contenitive e coercitive sulla persona, non solo nell’ambito dell’amministrazione della giustizia, ma anche in ambito sanitario e ospedaliero.