Venerdi 8 aprile, le famiglie rom residenti a Rimini festeggiano la giornata internazionale delle comunità rom. Si ritroveranno presso la sede della Caritas, a partire dalle 18,30, per una serata con cantii e cibi tipici della loro tradizione e cultura; Veliya, uno dei capi famiglia, leggerà alcune delle sue poesie e sarà esposta una piccola mostra di immagini sulla vita delle famiglie rom.
In questa data si festeggia la giornata in tutto il mondo, in ricordo del primo storico congresso mondiale Rom tenutosi nel 1971 vicino a Londra, che vide riuniti intellettuali e politici di origine Rom in rappresentanza di vari paesi europei. In quell'occasione si decise di adottare la bandiera rom e l'inno internazionale “Dijelem Dijelem”, oltre all'importante decisione di autoidentificarsi attraverso l'etnomino Rom rifiutando ogni eteronimo negativo, come il termine “Zingaro”.
Sarà l'occasione, per quanti lo vorranno, di conoscere personalmente questo popolo superando le barriere del pregiudizio e della discriminazione.
“E’ una giornata che aiuta a rimettere al centro dell’attenzione il rischio di discriminare un popolo europeo di oltre 10 milioni di persone. E’ una Giornata che in Europa è stata accompagnata da una risoluzione del Parlamento europeo che impegna ad investire risorse per la lotta all’esclusione sociale, per una politica della casa, per il lavoro, per la salvaguardia di una diversità culturale”, spiega mons. Perego sottolineando che per la Chiesa il popolo rom è “anche custode di una ricchezza di valori e di esperienze che richiamano la centralità della vita, nel suo nascere e nell’età anziana”.(mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Migrantes). “
In questa data si festeggia la giornata in tutto il mondo, in ricordo del primo storico congresso mondiale Rom tenutosi nel 1971 vicino a Londra, che vide riuniti intellettuali e politici di origine Rom in rappresentanza di vari paesi europei. In quell'occasione si decise di adottare la bandiera rom e l'inno internazionale “Dijelem Dijelem”, oltre all'importante decisione di autoidentificarsi attraverso l'etnomino Rom rifiutando ogni eteronimo negativo, come il termine “Zingaro”.
Sarà l'occasione, per quanti lo vorranno, di conoscere personalmente questo popolo superando le barriere del pregiudizio e della discriminazione.
“E’ una giornata che aiuta a rimettere al centro dell’attenzione il rischio di discriminare un popolo europeo di oltre 10 milioni di persone. E’ una Giornata che in Europa è stata accompagnata da una risoluzione del Parlamento europeo che impegna ad investire risorse per la lotta all’esclusione sociale, per una politica della casa, per il lavoro, per la salvaguardia di una diversità culturale”, spiega mons. Perego sottolineando che per la Chiesa il popolo rom è “anche custode di una ricchezza di valori e di esperienze che richiamano la centralità della vita, nel suo nascere e nell’età anziana”.(mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Migrantes). “
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