Accordo Dc - Rete, RF: "Era già tutto deciso"
“E’ ancora prematuro sciogliere definitivamente la riserva. L'unica certezza è la buona sintonia tra Dc e DiM e questo ci mette al riparo da molte cose”, ha dichiarato Gian Carlo Venturini alla Tv di Stato. Questa volta dobbiamo dare ragione al segretario della Democrazia Cristiana. Repubblica Futura ha condotto la propria campagna elettorale cercando di dire costantemente la verità ai cittadini e di fare comprendere loro quanto l’asse Rete-DC fosse già pienamente consolidato ben prima dell’8 dicembre. Gli esponenti di Rete si sono sperticati in dichiarazioni alla Tv, ai giornali, su fb per sostenere il contrario, per far credere che la partita fosse ampiamente aperta. Invece, come queste giornate post elettorali dimostrano, tutto era già deciso: Rete e Dc avrebbero governato insieme. Ed effettivamente la Dc è stata “al riparo da molte cose”. Mai una voce da parte di Rete sulle responsabilità del partitone nei decenni passati, quelle responsabilità che ci hanno condotti nella situazione attuale. Mai una parola da parte di Rete sui compromettenti legami di un membro democristiano della commissione di inchiesta su banca CIS con la proprietà di quella banca. Mai una sola parola sul fatto che proprio banca CIS abbia lautamente foraggiato negli anni - proprio in quegli anni in cui si creava il dissesto- la DC, essendo a più riprese sponsor principale della festa dell’amicizia. Tutto è passato in sordina, e Rete ha coccolato la DC pur di andare al Governo. La forza politica nata per rompere gli schemi e lottare contro il partito-stato ha preferito allearsi con la DC; I buontemponi retini sono passati in un battere d’occhio dal portare le arance in carcere ai maggiorenti democristiani allo spartirsi le poltrone con i loro ex scudieri. E tutto nel silenzio più fragoroso, nelle segrete stanze di via delle Scalette! Motivo per cui RF aveva difeso con forza la precedente legge elettorale. Ma ovviamente Rete, che voleva fare le sedute del Congresso di Stato in diretta streaming, oggi si guarda bene dal trasmettere in diretta gli incontri con Gian Carlo Venturini e lo stato maggiore Dc per spartirsi i posti al sole. Così gli elettori di Rete, che magari avevano creduto che Rete non si sarebbe mai alleato con la DC, si trovano un governo già bello e fatto e non ne conoscono neppure il programma, non sanno sulla base di quali accordi questo governo stia nascendo. E soprattutto restano le incognite sui temi principali: che ne sarà della presa d’atto dei due giudici di appello? Dell’accordo di associazione all’Unione europea - visto che DC e Rete avevano nei loro programmi, in base ai quali hanno chiesto consenso ai cittadini, visioni diametralmente opposte? Che ne sarà del settore bancario e delle importanti riforme che attendono il Paese? Mentre aspettiamo le risposte a questi interrogativi, una sola certezza resta: i cittadini hanno fortemente penalizzato quelle forze politiche che, dopo aver avuto la loro fiducia ed il mandato a governare, hanno fatto saltare il banco e per di più lo hanno fatto - come qualche poco provveduto militante di Libera scrive sui social - in base ad un tradimento basato su un patto: la promessa di andare al governo, promessa che -a quanto pare - la DC si sta ben guardando dal mantenere...