Adesso.sm sulla giustizia
E la pantomima non sembra ancora finita.
Avete presente un aereo in stallo che non ha alternative se non quella di precipitare?
Ecco a cosa fa pensare l’ultimo comunicato dell’opposizione su un tema così delicato dove servirebbero invece atteggiamenti e comportamenti prudenti e misurati.
Dopo aver assistito ad uno show che, con parole di fuoco, annunciava prima le dimissioni dalla Commissione Affari di Giustizia, poi la denuncia apparentemente anche contro gli stessi colleghi (di maggioranza) della Commissione, infine l’imminente sovvertimento dell’ordine costituzionale che la politica stava per attuare nei confronti della magistratura, il colpo di teatro si è consumato in Consiglio con il ritiro, surreale, delle dimissioni.
Ma le sorprese non sono finite ed ecco ieri l’ultima ‘trovata’, l’annuncio della conferma delle dimissioni.
La coerenza non sembra essere la forza di questa opposizione che, in primis l’ex presidente della Commissione Giustizia, ha cercato di fare tutto il possibile per impedire che questioni che riguardano i giudici venissero esaminate dai giudici stessi nelle istituzioni preposte, prime fra tutte il Consiglio Giudiziario Plenario.
I tentativi di bloccare il funzionamento delle istituzioni sono, uno dopo l’altro, falliti e numerosi magistrati hanno confermato la necessità che i delicati temi che riguardano la giustizia fossero discussi nel Consiglio Giudiziario Plenario, esprimendo forte preoccupazione per quanto stava avvenendo e smentendo nettamente il teorema che fosse in corso un tentativo della maggioranza di condizionare il tribunale.
Come potrebbe, questa opposizione, ammettere di aver fatto “un mazzo d’aglio” allarmando cittadini e diplomazie estere per un colpo di Stato mai neppure immaginato?
Meglio rilanciare, alzare l’asticella, col rischio di cadere nel ridicolo. Neppure la voce dei magistrati è sufficiente per convincere un’opposizione che pretende di far ricadere su governo e maggioranza le responsabilità dell’accaduto.
Purtroppo ciò che può apparire come una barzelletta dentro i nostri confini, fuori dal nostro Paese continua a creare un certo sconcerto. Ovviamente non esiste alcun colpo di stato, come confermato dallo stesso Collegio dei Garanti, ma l’opposizione non ha l’umiltà di chiedere scusa per le cialtronate, così i protagonisti di questa sceneggiata hanno lentamente lasciato cadere le loro contraddizioni nell’oblio e, con l’ultimo comunicato hanno riacceso la polemica con domande retoriche e tendenziose.
Che dire? Noi ribadiamo che ogni indagine e processo in corso, devono essere portati fino in fondo, certificando la verità dei fatti, al di là che questi possano coinvolgere politici di maggioranza, di opposizione o semplici cittadini.
Ribadiamo inoltre che in Commissione Affari di Giustizia, i Commissari di maggioranza non hanno fatto altro che proporre soluzioni per una situazione complicata e delicatissima di cui sono stati messi a conoscenza, seguendo il solco della legge e il buonsenso.
Infine intendiamo ricordare che, dinanzi alla ricusazione di un magistrato nell’ambito di un procedimento giudiziario, legittimo è lo strumento previsto dal nostro ordinamento e su esso si dovrà pronunciare un magistrato terzo e non certo la politica.
Il tentativo di trasformare anche questo atto in uno ‘strampalato’ attentato alle istituzioni, per il quale ci auspichiamo che almeno si eviti l’ennesimo ricorso al Collegio Garante, rischia di coprire di ulteriore ridicolo il Paese.
comunicato stampa
ADESSO.SM