Adesso.sm: I detrattori del Paese
L’esclusione della Repubblica di San Marino dalle missioni di monitoraggio che la Commissione ad hoc del Consiglio d’Europa promuove per verificare il rispetto degli obblighi e degli impegni dei Paesi aderenti è una di quelle notizie che dovrebbe fare esultare tutto il Paese, all’unisono. Perlomeno un Paese normale, dove la politica agisce, pur dalle rispettive posizioni, per il bene comune. Invece nella Repubblica di San Marino accade che di fronte ad una notizia simile, che chiarisce finalmente una volta per tutte il fatto che a San Marino non si è verificato MAI il fantomatico “colpo di Stato” che venticinque consiglieri di opposizione hanno denunciato pubblicamente, firme in calce (forse, non le abbiamo mai viste), non solo non si esulti, non solo non ci si dichiari moderatamente soddisfatti, non solo non si ammetta di aver esagerato un “pochino” con i termini, non solo non si chieda scusa ai cittadini per averli presi per i fondelli e alle Istituzioni per averle infangate pubblicamente, ma addirittura si voglia rilanciare. Le dichiarazioni del Consigliere Marco Gatti (PDCS) di ieri non ci fanno sorridere, anzi. Dovrebbero irritare tutti i cittadini sammarinesi. Lo dovrebbero fare perché fu lo stesso Marco Gatti che ha ritenuto di dover chiedere a questo organismo un monitoraggio speciale su San Marino, descritto al Consiglio d’Europa come un Paese del terzo mondo in cui non vige più lo Stato di Diritto. Oggi, che quello stesso organismo, con la sua decisione di non intensificare il monitoraggio sul nostro Paese, ha chiaramente affermato che a San Marino non è a rischio nessuna democrazia, tantomeno lo Stato di Diritto, lo stesso Gatti continua a voler gettare fango sul nostro Paese distorcendo la realtà, e facendo passare il messaggio che se San Marino si trova all’interno di una eventuale short list di Paesi segnalati, lo sia perché sono stati verificati dei problemi. Se San Marino si trova all’interno di quella short list è evidentemente perché lo stesso Gatti ha segnalato la Repubblica, non per altro. Fregandosene, pur di portare avanti un’azione politica ormai stantia tesa a dare una spallata al governo, di continuare a gettare fango all’interno dei consessi internazionali – che hanno problemi decisamente più grossi e concreti da affrontare – sul nostro Paese. Sarebbe inutilmente polemico ricordare lo stucchevole balletto con cui lo stesso Gatti, ormai più di un anno fa, ha chiesto alla Reggenza, con una missiva, di accedere ai verbali del Consiglio Giudiziario Plenario, per poi ritirare frettolosamente la stessa richiesta poco dopo, quando si è reso conto – o i suoi compagni di opposizione gli hanno spiegato – che farlo voleva dire rendere pubblico il fatto che non c’era mai stato alcun colpo di Stato. E’ avvilente e anche un po’ preoccupante constatare che, in un momento in cui il nostro Paese è impegnato attivamente nella ricerca di nuovi accreditamenti internazionali che possano aiutarne il rilancio – citiamo, per esempio, la visita del Ministro italiano Moavero Milanesi dello scorso agosto e quella più recente dell’omologo russo Lavrov, la trattativa in corso per l’accordo di associazione con l’Unione Europea e la revisione degli accordi con l’Italia che verrà portata a termine entro il 2019 – le maggiori resistenze si incontrino proprio al suo interno, dove chi a parole dice di volere il bene di San Marino, poi nei fatti è il primo a squalificarlo nelle sedi internazionali. La pura, semplice e ormai anche evidente verità è che questa opposizione, o perlomeno i suoi capibastone, è pronta a passare sopra a tutto e a tutti, come uno schiacciasassi, pur di far cadere un governo che ha sempre dato fastidio, fin da principio. Fregandosene degli interessi del Paese e dei suoi cittadini e sperando, prima o poi, di tornare – o di andare per la prima volta – a governare, anche se fosse su un mucchio di macerie. Adesso.sm