Adottata la prima Risoluzione promossa da San Marino all’ONU sullo spreco alimentare
Il 29 settembre sarà la Giornata Internazionale di Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari.
Promossa da San Marino e Andorra, sponsor principali, e cosponsorizzata da Paesi membri di ogni gruppo regionale, fra cui Italia, Nigeria, Messico, Irlanda, Monaco, Giappone e Federazione Russa, per citarne alcuni, la Risoluzione sull'istituzione della Giornata Internazionale di Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari si inserisce nell'insieme delle iniziative legate al conseguimento degli obiettivi legati all'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. È infatti chiaramente indicato nell'Agenda 2030, in particolare all'obiettivo 12, target 12.3, che è necessario dimezzare entro il 2030 lo spreco pro-capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori, oltre a ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto. La Risoluzione, oltre a rappresentare una significativa prima volta per la Repubblica di San Marino e a dimostrare ancora una volta che all'interno degli organismi internazionali anche i piccoli Stati possono dare un prezioso contributo, serve a far riflettere i Paesi membri e a incoraggiarli a portare avanti azioni concrete e immediate in merito a tematiche sempre più importanti a livello globale per il benessere della popolazione e del pianeta. La Risoluzione fa inoltre riferimento al contributo della FAO che, nel rapporto 2019 sullo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura, ricorda come il 14% del cibo venga sprecato ancor prima di essere messo in vendita. Occorre elaborare piani di lotta allo spreco alimentare che tengano conto delle varie fasi, dalla produzione alla distribuzione, consapevoli del fatto che, nel mondo, ancora 821 milioni di persone continuano a soffrire la fame ogni giorno. Altro punto rimarcato con fermezza nella Risoluzione è la necessità di attuare pratiche relative alla produzione, alla distribuzione e al consumo di cibo che tengano conto delle nuove sfide ambientali, in quanto pratiche sostenibili e consapevoli contribuiscono alla diminuzione della povertà, al contrasto della malnutrizione e, in generale, ad un aumento del benessere dei cittadini. Molto importante il ruolo degli Stati e il loro impegno in questo senso, che deve essere sostenuto unitamente alla società civile, al settore privato e al mondo della ricerca. L’educazione e l’aumento della consapevolezza riguardo a questi temi risulta un fondamentale punto di partenza verso un’iniziativa corale volta alla riduzione dello spreco alimentare e all'aumento delle pratiche sostenibili legate all'alimentazione in tutte le sue fasi.