I numeri indicano chiaramente come il fenomeno della denatalità continui ad aggravarsi in maniera costante, progressiva ed impietosa anche nel nostro Paese: se infatti le nascite a San Marino si attestavano nel 2022 a quota 205 e nel 2023 a quota 191, nel 2024 il dato dei nuovi nati si è fermato a quota 149, con una ulteriore e decisa flessione del 27% in riferimento al solo ultimo triennio.
Per la CDLS – sottolinea il Segretario Generale Milena Frulli - “serve un vero e proprio cambiamento culturale che porti ad un ripensamento globale e, soprattutto, moderno delle politiche di welfare da mettere in campo; vanno pensate e realizzate politiche di sostegno alla famiglia basate su concetti moderni, quali la genitorialità paritaria, con interventi mirati a salvaguardare il dato occupazionale femminile, sia in termini quantitativi che qualitativi”.
Entrando più nel dettaglio, è fondamentale l’implementazione di strumenti quali i periodi di congedo parentale fruibili, e che tali strumenti prevedano anche periodi obbligatori su base paterna, prevedendo eventualmente forme di incentivazione in tal senso, unitamente a politiche di contrasto al fenomeno della cosiddetta “motherhood penalty”, ossia lo svantaggio aggiuntivo delle donne lavoratrici con figli rispetto a quelle che non ne hanno.
Per la CDLS anche gli stessi strumenti a sostegno della genitorialità devono necessariamente essere riprogettati con un’impostazione nuova, che veda un coinvolgimento sempre maggiore di entrambe le figure genitoriali: il concetto infatti di “parità di genere” - inteso come garanzia delle medesime opportunità in qualsivoglia ambito, superando ogni forma di discriminazione in tal senso - dovrà infatti guidare in futuro sempre più il confronto tra le parti sociali nell’ottica di ricercare soluzioni sempre migliori e più efficaci.
Per la Confederazione Democratica è inoltre determinante affrontare il fenomeno della denatalità con una visione globale di medio-lungo termine: non si risolve questa problematica unicamente mediante semplici aiuti economici, bensì accompagnandoli con un potenziamento e ad una incentivazione costante di tutte quelle forme di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Inoltre dovranno essere attuate tutele sempre più concrete rivolte ai genitori che scelgono il part-time, spesso cruciali nella gestione delle esigenze di un contesto familiare moderno, e soprattutto in presenza di soggetti fragili o affetti da disabilità.
Infine, per la CDLS un'altra risposta al fenomeno della denatalità passa inevitabilmente attraverso l’adozione del “quoziente familiare”. “Uno strumento - precisa il Segretario Generale della Confederazione Democratica Milena Frulli - che riformerebbe profondamente l’attuale sistema di tassazione, basato sui redditi individuali, e consisterebbe nel dividere il reddito complessivo della famiglia per un coefficiente che è correlato e si incrementa con l’aumentare del numero dei componenti del nucleo familiare. Questo nuovo approccio garantirebbe non solo un beneficio in termini di tassazione dei nuclei familiari ed un importante strumento a sostegno delle politiche in tema di natalità, ma finalmente si concretizzerebbe una maggiore equità orizzontale che passa attraverso una opportuna valutazione del reale reddito disponibile delle famiglie. Un indubbio passo in avanti nella direzione dell’equità e della giustizia fiscale e per creare condizioni più favorevoli al rilancio della natalità”.
Comunicato stampa
CDLS – Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi