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Altra pantomima per la nomina del Direttore dell’AASS

9 dic 2022
Altra pantomima per la nomina del Direttore dell’AASS

Per il secondo anno, Consiglio di Amministrazione di AASS, governo e maggioranza mettono in scena la pantomima per la nomina del Direttore dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici. Il CdA, a norma di statuto, con delibera n.332 del 11.11.2022 (“parere favorevole e proposta di riconferma a ruolo di Direttore dell’AASS per il triennio 2023-2025”) fa ciò che deve, il Congresso di Stato prende tempo, la maggioranza decide (riconferma di pochi mesi?). Lo stesso cliché del 2021. Delibera AASS n.237 del 6.10.2021 (“parere favorevole e proposta di riconferma a ruolo di Direttore dell’AASS per il triennio 2021-2024”) e delibera del Congresso di Stato n.47 del 15.11.2021 (“rinnovo incarico e contratto del Direttore dell’AASS”). Poi il governo, dopo polemiche sotterranee, rinnova per un solo anno. E’ noto a tutti la straordinaria congiuntura istituzionale in cui il Paese vive; le leggi – quando serve – sono come l’elastico delle mutande che si tira a piacimento. Se c’è di mezzo lo statuto di un ente pubblico, cioè una legge, che stabilisce la durata di un incarico e gli organismi che devono deliberare (il CdA di AASS), arriva la maggioranza applicando la golden power sul Congresso e il CdA di AASS, e il malcapitato Direttore AASS è in odore di defenestrazione. Poco importa se gli attori della sceneggiata sono stati protagonisti in passato di altre sceneggiate in favore di un loro aderente colpito nel cuore e nell’orgoglio poiché il Congresso di Stato non lo aveva rinnovato in un incarico dirigenziale. I tempi cambiano e le comode ciabatte democristiane indossate da tre anni, inducono al silenzio. Repubblica Futura non sa se sia rimasto un minimo di dignità e coerenza al CdA dell’AASS, quello che cambia il risultato di bilancio, quello del pastrocchio delle tariffe e del buco di 100 milioni. E’ lo stesso CdA che si è inventato il P.U.N., la foglia di fico per nascondere il conto salato delle bollette elettriche da dicembre, che ha avvallato le balbettanti e costose politiche sulla mondezza di Stefano Canti, l’uomo delle isole ecologiche. C’è poi un caso umano, l’anatra zoppa del governo, il Segretario di Stato per i rapporti con l’AASS. Con orgoglio e rabbia ci ha fatto credere che aumentare le tariffe di oltre il 100% era cosa buona e giusta perché a San Marino paghiamo meno e siamo tutti ricchi (secondo lui). Ha detto che nel 2023 il gas non ci sarebbe stato e ha messo le mani avanti sulla riconferma del Direttore AASS dopo averlo chiamato al proprio capezzale nella retromarcia mediatica sulle tariffe. RF rinnova l’invito alla maggioranza ad aprire con coraggio un tavolo di confronto sull’AASS. Serve un nuovo statuto, un progetto operativo ed economico per l’ente, idee sul futuro di una realtà strategica per il Paese. Capiamo come sia complicato ammettere i propri errori, accettare che i propri uomini abbiano compiuto un disastro negli ultimi tre anni ma quanto sta accadendo – e non ne facciamo solo una questione politica – non è accettabile. RF ritorna a chiedere interventi concreti per sostenere imprese e cittadini sul caro bollette: dal primo dicembre l’energia elettrica ha un costo elevato e accendere qualche luminaria di Natale è un azzardo che potrebbe essere pagato a caro prezzo. RF continuerà ancora a fare proposte durante l’imminente sessione consiliare sul bilancio, le ennesime proposte, ricordando però che il gong dell’ultimo giro è suonato.

Cs - Repubblica Futura





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