Altro che "vagabondi", molti lavoratori cercano lavoro anche se non sono iscritti alle liste di collocamento
I dati sull'occupazione di marzo 2021 sono ancora una volta in chiaroscuro. Il numero dei disoccupati in senso stretto è calato rispetto ad un anno fa: se nel 2020 erano 886, di cui 567 donne e 319 uomini, dopo i primi tre mesi di quest'anno sono scesi a 803 (570 donne e 233 uomini). Dai dati dell'Ufficio di statistica si evince altresì che a marzo 2021 si registrano 113 occupati totali in meno, ma al contempo 149 sammarinesi e residenti occupati in più. I frontalieri sono invece diminuiti di 262 unità rispetto ad un anno fa: il blocco delle liberalizzazioni ha quindi prodotto un incremento sensibile dell’occupazione interna, che si sarebbe potuta verificare ben prima, a dimostrazione che le imprese sono meno virtuose di come qualcuno le vuole rappresentare. Gli uomini sammarinesi e residenti occupati sono aumentati di 183 unità, mentre i disoccupati sono scesi di 86 unità: ciò significa che 100 uomini sammarinesi o residenti hanno trovato lavoro pur non essendo iscritti alle liste di collocamento. Al contrario, le donne sammarinesi e residenti occupate sono scese di 34 unità, mentre è rimasto costante il numero delle disoccupate; ciò non significa che non cerchino lavoro, ma che preferiscono usare altri canali. Di certo, l’etichetta di “vagabondi” appiccicata alle persone che non si sarebbero dichiarate interessate alla possibilità di impiego presso il polo della moda, non incentiva l’iscrizione alle Liste di Avviamento al Lavoro. Si tenga presente che di questi 803, la fascia più cospicua è rappresentata da giovani di età inferiore ai 35 anni, che sono 345 e corrispondono al 43% del totale. L'altra fascia più rilevante è quella tra i 50 e i 64 anni, i quali ammontano a 222, pari al 28%. Rispetto al totale, 469 sono diplomati o laureati, pari a quasi al 60%; pertanto, è più che legittimo che alcuni di questi aspiranti lavoratori cerchino un'occupazione che abbia una qualche attinenza con i titoli di studio conseguiti o comunque coerente con i livelli di scolarizzazione raggiunti. La crisi economica conseguente alla pandemia ha colpito pesantemente alcuni settori in particolare, con la conseguente riduzione degli occupati, ma è giusto rilevare che il settore manifatturiero si è distinto in termini di incremento occupazionale, sia in senso assoluto, che con specifico riferimento ai sammarinesi e residenti. Rispetto al 31 marzo 2017 occupa 969 persone in più, pari al’88% del totale, che è cresciuto di 1.099. Di questi, 525 sono sammarinesi e residenti, pari al 54%. Dall’altra parte, settori ove l’occupazione femminile è più marcata, hanno segnato una evidente preferenza per i non residenti: questa tendenza si è però invertita nell’ultimo anno. Degno di nota, in negativo, è il fatto che i rapporti di lavoro a tempo determinato siano molto diffusi: al 31 dicembre 2020 rappresentava il 15% del totale, mentre un anno prima rappresentava il 17% del totale. Nonostante ciò, la Segreteria di Stato per il Lavoro ritiene che le maglie del lavoro precario debbano essere ulteriormente ampliate!
CSdL