ANIS, preoccupazione per il debito pubblico, la mancanza di liquidità e le riforme che tardano ad arrivare
Assemblea ANIS, gli imprenditori preoccupati per il debito pubblico, la mancanza di liquidità e le riforme che tardano ad arrivare: “Il Paese deve unirsi per effettuare interventi urgenti e realmente capaci di sostenerlo. Serve più coraggio e condivisione sulle scelte di sistema”. Presentata la nuova analisi sull’impatto Covid: “Le nostre imprese hanno sostanzialmente tenuto, grazie soprattutto agli investimenti fatti principalmente con il capitale proprio. Al contrario, così non ha agito lo Stato: riforme e interventi strategici sono purtroppo in forte ritardo”
Si è svolta ieri pomeriggio l’Assemblea Generale dell’ANIS, anche questa volta in modalità videoconferenza stante le restrizioni sanitarie. Proprio la pandemia è stata oggetto di diversi interventi, sia per quanto riguarda la gestione dell’emergenza che per gli effetti che ha prodotto e produrrà sul tessuto economico sammarinese. A tal proposito, l’Osservatorio ANIS, oltre ad aver analizzato i bilanci 2019 per osservare l’andamento delle aziende associate, ha elaborato anche una seconda indagine sull’impatto Covid, aggiornando la prima effettuata in estate. Il Dott. Simone Selva ne ha illustrato in anteprima ai Soci i risultati, evidenziando che il campione di aziende associate ANIS ha sostanzialmente tenuto in termini di fatturati e occupazione, nonostante diverse criticità in quei settori più colpiti dai lockdown nazionale ed esteri. Un dato che la Presidente Neni Rossini ha sottolineato nel suo intervento per ampliare l’orizzonte a tutto il contesto economico e sociale sammarinese: “Se il comparto industriale ha potuto superare la fase più acuta dell’emergenza lo si deve non solo alla possibilità, che abbiamo richiesto e che ci è stata concessa, di mantenere l’operatività seppur al 50% anche durante il lockdown, ma soprattutto al loro approccio di flessibilità e disponibilità al cambiamento, oltre agli investimenti necessari fatti nel corso degli anni. Se non ci fossero stati quegli investimenti, avremmo probabilmente registrato numeri molto peggiori di quelli che abbiamo invece presentato. Volendo estendere il principio - e non certamente per fare della polemica che è quanto di meno necessario in questo momento - le imprese hanno messo in campo quello che è mancato al sistema Paese. Un sistema in cui da troppo tempo mancano investimenti strategici per il futuro, e che è rimasto chiuso in sé stesso, in un isolamento di cui oggi paghiamo le più amare conseguenze, non solo in termini di relazioni significative, utili e imprescindibili, ma anche in termini economici. Lo si vede chiaramente nei numeri del Bilancio dello Stato, dove il debito pubblico invece di venire ridimensionato con una sana quanto determinata spending review, sta assumendo dimensioni inaffrontabili con le capacità del nostro sistema economico. I dubbi, che tutti noi imprenditori abbiamo, sulla sostenibilità di questo debito sono stati più volte alla base delle discussioni con il Governo, al quale riconosciamo le difficoltà del momento aggravate dall’emergenza Covid, ma da cui non possiamo non aspettarci uno sforzo ulteriore per avviare quelle riforme che da troppo tempo sono le vere priorità del Paese. Interventi urgenti e strutturali che comporteranno, ne siamo consapevoli, anche dei sacrifici: proprio per questo l’unica strada è quella della massima condivisione, che può scaturire solo da un confronto serio e reale. Dunque continueremo a impegnarci affinché il nostro messaggio sia ascoltato e riesca a fare breccia, nonostante l’esperienza ci insegni quanto la politica talvolta manchi di coraggio di fronte al rischio di una perdita di consenso. Ma non dobbiamo arrenderci e non ci arrenderemo. Come abbiamo fatto nei settantacinque anni di storia che oggi celebriamo con il libro presentato poche ore fa in udienza dalla Reggenza. La nostra Associazione, infatti, in questi settantacinque anni ha lavorato a fianco delle aziende e del Paese, sostenendo le prime nelle loro necessità, e collaborando con le Istituzioni per offrire il punto di vista imprenditoriale, sempre serio e concreto di fronte alle scelte e ai progetti che San Marino è stato via via chiamato a compiere. Le imprese rappresentano il cuore pulsante dell’economia e l’economia è il motore dinamico dello Stato: ecco perché la storia dell’Associazione si intreccia indissolubilmente con quella del Paese e del suo popolo. L’auspicio è che nel 2021 si possa finalmente superare l’emergenza Covid e che trovare la forza e il coraggio necessari per intervenire sulle tante altre urgenze del Paese”.
c.s. ANIS
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