APAS: Emergenza esche avvelenate

APAS: Emergenza esche avvelenate.

Non c’è pace per i cani e per i loro proprietari, ancora una volta ci troviamo di fronte all’incubo delle esche avvelenate che hanno già causato due vittime nel giro di un paio di giorni. Le zone incriminate Via delle Carrare, (zona motorizzazione) a Murata e Viale Campo dei Giudei (Fonte dell’Ovo), ma è possibile che bocconi siano stati disseminati ad arte in altri luoghi del territorio. Speriamo di non trovarci di fronte ad un altro drammatico periodo come dieci anni fa, in cui a rimetterci la vita sono stati oltre trenta cani! Nonostante l’impegno dell’APAS in quei drammatici mesi per consentire di individuare e perseguire lo spietato autore di questi reati, egli è rimasto impunito, quindi ancora in grado di colpire. Ma ora le cose stanno diversamente, vi sono telecamere quasi ovunque, quindi le Forze dell’Ordine avranno maggiori strumenti per indagare e fermare il colpevole. L’APAS si attiverà ancora una volta con ogni mezzo per assicurarsi che le indagini vengano svolte e che portino al risultato voluto per porre in sicurezza i cani dei cittadini, a tutti gli effetti membri della famiglia. Nel frattempo ognuno può contribuire tenendo gli occhi aperti, segnalando alle Forze di polizia l’eventuale rinvenimento di esche, polpette, cibo sospetto, battendo le zone in cui sono avvenuti gli avvelenamenti ma anche i sentieri e le vie che comunemente si percorrono con i propri cani. Raccomandiamo i cittadini di tenere il cane rigorosamente al guinzaglio come la legge impone e di vigilare attentamente affinché l’animale non annusi o peggio consumi alcun cibo rinvenuto al suolo. In caso di ritrovamento di esche, non raccoglierle, ma chiamare subito la Centrale Interforze ai numeri 0549/ 888888/ 0549/887777 e di denunciare il reato tramite un legale, qualora il proprio cane sia vittima di avvelenamento.
Ora il passo successivo sarà un’attenta vigilanza sul rispetto delle norme contenute a tutela delle specie selvatiche, da parte degli uffici competenti e delle forze dell’ordine.

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Comunicato stampa
APAS

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