Asdico e Ucs: riduzione sconti carburante, una scelta sbagliata
Associazioni Consumatori contrarie all’intervento sulla Smac
Semaforo rosso delle associazioni consumatori, Asdico e Ucs alla riduzione della scontistica Smac dei carburanti da 15 a 10 centesimi ogni litro di benzina. Riduzione decisa dalla Commissione Sanità riunita in questi giorni per discutere il progetto di legge sulla riforma previdenziale.
“Va subito sottolineato – affermano i presidenti delle due associazioni – che in questo momento tutti i governi europei stanno studiando interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese che sono in prima linea di fronte all’impennata dell’inflazione e al dilagare del caro energia. Appare dunque contraddittorio che sulla vendita dei carburanti alla pompa da una parte si decida una riduzione dell’Iva per contenere i costi e dall’altra si riduca la scontistica Smac con un impatto immediato sui consumatori sammarinesi e residenti e sulle aziende”.
Per le associazioni consumatori “è sbagliato impostare una politica di tagli sui consumi all’interno di un progetto di legge come quello sulla pensioni che non è attinente al tema” e non convince neppure “la giustificazione di intervenire sulla scontistica carburanti per sostenere il fondo pensioni”. “Paradossalmente – precisano i presidenti Asdico, Ucs – è assai più pertinente che, a distanza ormai di circa cinque anni, le istituzioni della Repubblica ci diano una risposta esauriente sulla carenza o inefficacia delle normative che hanno permesso una truffa di oltre cento milioni di euro, tra primo e secondo pilastro, a danno dei fondi previdenziali.
Una montagna di soldi ripianata dal Bilancio dello Stato, ossia dalle tasche dei sammarinesi”. Per questo i presidenti delle associazioni consumatori sottolineano la loro contrarietà alla decisione di ridurre la scontistica carburanti. “La filosofia di fondo di questo provvedimento non solo contribuisce a indebolire la funzione della Smac, ma porta con sé anche il rischio che per finanziare qualsiasi intervento a sostegno del Welfare si possa procedere a nuove riduzioni o addirittura a introdurre accise sui consumi”.
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