Comitato No-Fusione: "Assemblea Azionisti BSM: con il nuovo Presidente inizia il cambiamento"
Il Comitato “NO-FUSIONE”, perseguendo con coerenza le proprie linee guida basate su sobrietà, trasparenza e condivisione, nel corso degli incontri avvenuti con i vertici dell’ECF, aveva auspicato una ampia convergenza tra tutti i Soci, in primis con quelli di minoranza, sui nominativi che sarebbero stati eletti nel corso dell’Assemblea del 12/1. A tal fine nei giorni scorsi i membri del Comitato avevano comunicato ai vertici dell’Ente Cassa di Faetano i due nominativi – figure sammarinesi di indubbio valore personale e professionale – che erano di gradimento anche dell’A.D.A. – Associazione Dipendenti Azionisti BSM e dell’A.M.O. BSM – Associazione dei piccoli azionisti BSM.
Il forte invito rivolto alla governance dell’Ente Cassa di Faetano a convergere su figure di ampio e comune gradimento - non conseguenti ad imposizione da parte dell’azionista di maggioranza - aveva l’obiettivo di voltare definitivamente pagina rispetto al passato, creando finalmente la necessaria sintonia e coesione tra tutti gli Azionisti della Banca, nell’ottica di un rinnovamento di metodi e della governance. Purtroppo, come si temeva, questo positivo auspicio si è concretizzato solamente a metà, creando le inevitabili tensioni e forti prese di posizione nel corso dell’Assemblea degli Azionisti BSM.
Riguardo alla nomina del futuro Presidente del C.d.A., il nominativo proposto dal Comitato “NO- FUSIONE” - con la condivisione dell’A.D.A. – Associazione Dipendenti Azionisti BSM e dell’AMO BSM – Associazione dei piccoli azionisti BSM - era il Dott. Marcello Malpeli, figura di indiscutibile autorevolezza, esperienza e professionalità: va evidenziato che l’Ente Cassa di Faetano ha condiviso la scelta ed ha resa possibile la nomina grazie al proprio voto.
Le divergenze sono sorte in merito alla nomina del consigliere di amministrazione: il Comitato “NO- FUSIONE” – sempre in accordo con l’Associazione Dipendenti Azionisti e con i piccoli azionisti raggruppati in A.M.O. BSM, avevano comunicato il nominativo di Joseph Guidi, ex dipendente con una lunghissima esperienza lavorativa nella BSM, di indubbio valore personale e professionale. Anche questa proposta era finalizzata a ricreare un rinnovato clima di collaborazione con i Dipendenti e rafforzare la fiducia della clientela. Pure questo nominativo era stato comunicato alla governance dell’Ente Cassa di Faetano, spiegando le ragioni e le opportunità della scelta, ed auspicando la condivisione dello stesso ECF, nell’interesse esclusivo della Banca di San Marino.
Solamente nel corso dell’Assemblea degli Azionisti BSM, il Presidente dell’ECF ha comunicato ai presenti il nominativo individuato dal C.d.A. dell’Ente nella persona del Dott. Ivan Simetovic; questo episodio ha quindi vanificato tutti i tentativi di condivisione messi in atto dal Comitato “NO-FUSIONE” nell’esclusivo interesse di voltare pagina e di rasserenare il clima ed i rapporti, anche in vista dell’Assemblea dell’ECF del prossimo 24 febbraio. Va sottolineato che il Dott. Ivan Simetovic è stato nominato consigliere esclusivamente grazie al rilevantissimo peso azionario dell’Ente Cassa di Faetano, mentre in realtà gli altri azionisti e soci ECF presenti, hanno condiviso il candidato proposto dal Comitato “No-FUSIONE”. Riteniamo che quanto accaduto, debba suscitare inevitabilmente delle profonde riflessioni anche da parte del neo eletto consigliere che in base a quanto avvenuto, ad oggi, rappresenta quasi unicamente la volontà del solo C.d.A. dell’azionista di maggioranza: l’Ente Cassa di Faetano, CDA che è stato sfiduciato di fatto, dal voto opposto alla fusione “BSM-Carisp”.
Il Comitato “NO-FUSIONE” augura al nuovo Presidente del C.d.A. - Dott. Marcello Malpeli - un proficuo lavoro di rilancio e di rafforzamento della Banca di San Marino, valorizzando le risorse umane e professionali impiegate nell’istituto, preservando la storia, le tradizioni, l’autonomia e l’indipendenza della Banca ed operando in modo da voltar pagina quanto prima, rispetto ad alcune discutibili scelte fatte nel passato sia riguardo al “top management” che agli irrealizzabili progetti (inattuati) promossi dello stesso.