Assemblea legislativa: Covid. Donini in commissione Sanità: l’obiettivo è vaccinare tutti entro fine maggio o inizio giugno
“In Emilia-Romagna abbiamo già vaccinato, dati di ieri sera, 263.356 persone (di queste in 119.788 hanno avuto anche la seconda dose). Circa il 10 per cento dei vaccinati in Italia sono emiliano-romagnoli. L’obiettivo è vaccinare tutti entro fine maggio o inizio giugno, 3,8 milioni di persone (per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge occorre vaccinare 3 milioni di persone)”. Questi i dati aggiornati sulla campagna vaccinale regionale forniti dall’assessore regionale Raffaele Donini, intervenuto in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini). L’assessore alla Sanità regionale ha poi parlato dei ritardi rispetto agli arrivi delle dosi vaccinali: “La decurtazione dei vaccini è stata una doccia fredda, abbiamo quindi rivisto l’organizzazione della macchina, rendendola flessibile cioè in grado di essere calibrata al numero di dosi in arrivo”. Donini ha poi parlato delle vaccinazioni programmate nei prossimi mesi: “A febbraio dovremmo avere 341.050 dosi, a marzo a 643.972, somministrazioni che dovrebbero progressivamente aumentare tra aprile e giugno, con una disponibilità prevista di circa 800.000 dosi al mese”. Nei prossimi due mesi, ha aggiunto, “dovremmo vaccinare over 85 e poi over 80 (verrà inviata loro dal presidente Bonaccini una lettera sulle indicazioni per prenotarsi), successivamente tratteremo le categorie più vulnerabili e poi le persone nelle fasce d’età 75-79 e 70-74, in questa fase verranno poi coinvolti (con il vaccino Astrazeneca, inadatto per le persone anziane) il personale delle scuole, le forze dell’ordine e le categorie dei servizi essenziali”. Daniele Marchetti (Lega) ha chiesto “la massima trasparenza nelle diverse fasi della campagna vaccinale”. Ha poi sollecitato all’assessore “maggiore chiarezza sulla programmazione collegata al piano attuativo regionale, in quanto- ha sottolineato- non ci sono ancora dati precisi”. Per Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) “rispetto ad alcuni annunci fatti, anche dall’assessore, ancora non ci siamo: è complicato vaccinare tutti entro l’estate, siamo lontani rispetto a queste previsioni e in questo modo la ripartenza si allontana”. Anche lui poi ha ribadito che “c’è un problema di forniture importante”. Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “con il piano vaccinale regionale siamo ancora indietro: 13.000 persone, ad esempio, stanno ancora aspettando la seconde dosi (oltre i 21 giorni pattuiti)”. Altre regioni, ha rimarcato, “sono pronte a fare 140.000 vaccinazioni al giorno (e stanno valutando approvvigionamenti diretti dai produttori), dobbiamo anche noi essere in grado di reggere questi numeri”. La consigliera ha poi chiesto chiarezza “su tempi di somministrazione, sulle modalità d’ingaggio e sulla gestione delle rimanenze”. Chiediamo, ha concluso la conigliera, “puntualità estrema sui dati”. Per Silvia Piccinini (M5s) “è importante un’interlocuzione costante con tutte le forze politiche”, dichiarandosi soddisfatta “per la scelta di prevedere un’organizzazione flessibile”. Nel rilevare poi la necessità di monitorare costantemente la curva vaccinale, la consigliera ha chiesto alla Giunta di “programmare una campagna di sensibilizzazione a livello regionale”. Francesca Maletti (Pd) ha parlato di “prospettive buone sui numeri”. La macchina, ha evidenziato, “da noi funziona meglio che in altre regioni”. È poi intervenuta sui problemi collegati agli approvvigionamenti: “ci sono delle difficoltà, non sappiamo quando arriveranno i vaccini”. Ha chiesto, infine, “la massima chiarezza sulle categorie coinvolte, per supportare i cittadini”. Katia Tarasconi, anche lei del Pd, ha ribadito la necessità di avere un'unica programmazione per tutte le regioni. Ha poi riferito di avere letto di approvvigionamenti autonomi di Veneto ed Emilia-Romagna e su questo ha chiesto chiarimenti. Infine, ha riferito sull’importanza di “coinvolgere il più possibile la medicina di base, a diretto contatto con la popolazione”. Anche per Silvia Zamboni (Europa verde) “è importante mantenere aperto un canale con l’assessorato”. Ha poi chiesto “quali azioni verranno attivate nei confronti di chi rifiuta la vaccinazione”. E ha poi chiesto chiarezza sulla somministrazione del vaccino a chi ha già contratto il virus. Marco Mastacchi (Rete civica) ha sollecitato particolare attenzione “nei confronti dei disabili e delle persone che li assistono (da inserire in fascia di priorità)”. Anche lui ha chiesto chiarezza rispetto alle persone che hanno già contratto il virus (da 150.000 a 200.000 in regione). Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa), nel ribadire che “la campagna vaccinale dipende dalla disponibilità dei vaccini”, ha chiesto particolare attenzione (a partire da quello che sarà il nuovo governo nazionale) sul tema dei brevetti, “gli approvvigionamenti dipendono da alcune multinazionali”. Ha poi chiesto di “prevedere punti vaccinali su tutto il territorio regionale, anche nelle periferie (come le aree montane)”. Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) ha parlato di “lavoro straordinario, in questa fase, da parte di Giunta e assessore”, rilevando poi, nel merito, che “l’accesso alla prestazione in Emilia-Romagna non è un problema, in quanto questa regione è pronta (tenendo però conto del tema approvvigionamenti)”. Anche lei ha chiesto “quali azioni verranno attivate nei confronti di chi non vuole vaccinarsi”. Ha sollecitato anche informazioni sulle varianti del virus. L’assessore Donini, rispondendo ai consiglieri, ha quindi spiegato che la Regione Emilia-Romagna sta verificando anche la strada dell’approvvigionamento diretto, ricordando però che in Italia è vietato importare vaccini senza l’autorizzazione di Aifa. Su chi rifiuta di vaccinarsi ha invece riferito che si prevedono azioni di persuasione e di sensibilizzazione sull’utilità della vaccinazione, parlando anche di possibili provvedimenti legislativi (in particolare per i sanitari). Infine, sul tema delle varianti del virus, nel rilevare che si registrano effetti peggiorativi rispetto al virus che conosciamo, ha informato che chi ha contratto queste forme di coronavirus è comunque sensibile ai vaccini. Sulla diffusione del virus ha spiegato che gli indici stanno peggiorando, rilevando però anche che non sono attesi cambi di colore in regione.
(Cristian Casali)