Apprendiamo che un partito del nuovo governo, che anche in passato è stato quasi sempre al governo, vuole rendere prioritarie le tematiche ambientali e territoriali per il futuro del paese. Ci chiediamo cosa si è perso in questi decenni, assieme agli altri partiti impegnati nelle varie legislature quando: 1) Non c’è stata una gestione virtuosa del territorio saccheggiato da cemento e asfalto con P.R.G. fatti per speculatori e affaristi. 2) Il consumo di suolo fertile, la perdita di verde e di biodiversità hanno raggiunto livelli altissimi. 3) Manca uno strumento urbanistico per definire quale sia il futuro del nostro paese negli anni a venire, anche per preservarlo da rischi idrogeologici e sismici. 4) Non si sono intraprese iniziative volte alla riduzione di consumi energetici e consumi idrici. 5) Nel campo dei rifiuti siamo all’anno zero con ancora i cassonetti stradali e nessuna riduzione sulla sua produzione a monte. 6) Non si vedono interventi sulla mobilità sostenibile senza spazi verdi, piste ciclopedonali, attraversamenti sicuri sulla superstrada e una cultura che scoraggi l’uso dell’auto privata. 7) Non è stata ancora avviata una generale riqualificazione energetica degli edifici veri colabrodo. 8) Non conosciamo la qualità dell’aria che respiriamo (inquinamento prodotto da traffico, attività industriali e riscaldamento degli edifici) soprattutto nelle aree più importanti come Dogana-Città e la zona di Gualdicciolo. 9) Non c’è stato un progetto per il clima con una riforestazione urbana attraverso la piantumazione di migliaia di alberi, intraprendendo una politica a favore della salvaguardia del verde, la cui funzione primaria è di produrre ossigeno e purificare l’aria. Da decenni scienziati e ambientalisti ci avvertono del quadro climatico già in corso con eventi meteo sempre più frequenti ed estremi e gli effetti catastrofici accaduti vicino noi in Emilia Romagna, ne sono la prova. Non si vedono ancora provvedimenti capaci di invertire la rotta verso una transizione ecologica ed energetica, cercando di ridurre i gas climalteranti originati da fonti fossili ed essere così resilienti al cambiamento climatico sempre più devastante. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è arrivata, nel 2023, al livello record (Wmo). Il 21 luglio scorso è stato il giorno più caldo nella storia del pianeta e si prevede per il 2024 più di 1,5 gradi sopra il livello preindustriale (Copernicus). È un quadro drammatico quello che ci aspetta, tutti devono impegnarsi collettivamente a ridurre le emissioni annuali di gas serra abbandonando i combustibili fossili e conservare, proteggere, ripristinare la natura e gli ecosistemi. La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo e noi non possiamo rimanere fermi con false politiche ambientali.
cs Il Direttivo Associazione Micologica Sammarinese