C'è una componente fondamentale delle comunità moderne e avanzate: la Libertà. È un valore che si coniuga su due concetti determinanti: i diritti e i doveri. Aspetti sui quali si costruisce la nostra vita quotidiana e che, in momenti di emergenza e difficoltà, possono variare sulla scala delle priorità. Quello che dal nostro punto di vista non può flettere mai è il diritto alla salute, alle cure sanitarie, a ricevere i trattamenti necessari per proseguire in un percorso di cura e di speranza.
In questi due anni di pandemia il personale sanitario, stremato ma sempre presente, ha svolto e continua a svolgere una vera e propria missione, di cui tutti noi cittadini non possiamo che essere profondamente grati. Un lavoro complicato e difficile, reso ancora più gravoso da una crescente diffusione del contagio che sta costringendo a concentrare tutte le risorse e destinarle alla cura del Covid. Abbiamo un solo ospedale, con una sola rianimazione: non possiamo monopolizzare l'intera struttura per un'unica affezione; le altre patologie non vanno in vacanza. Una situazione ancora più complicata per i pazienti oncologici, nonostante l'abnegazione dei medici del reparto, che rischiano di vedere compromessi i progressi raggiunti in termini di guarigione e di sopravvivenza.
Non sta a noi esprimere giudizi sulle scelte di chi ha deciso di non sottoporsi alla vaccinazione, per ragioni difficilmente comprensibili, ma non possiamo fare a meno di mettere in evidenza che vaccinarsi è un dovere, un atto di rispetto verso sè stessi e verso il prossimo. Soprattutto verso il prossimo più vulnerabile! Esistono persone in fila per un tampone per ballare in compagnia in discoteca da "liberi " non vaccinati, mentre esistono persone in fila per un tampone sperando di essere liberi di fare il ciclo di chemioterapia; da soli, senza il conforto di una persona cara. Così come esistono bambini che hanno vissuto mesi in isolamento ospedaliero, che non possono vaccinarsi e non hanno difese immunitarie: per loro non deve esistere una "DAD a vita", "danno collaterale" dell'esercizio dei "diritti" dei "sani e liberi". È accettabile tutto questo? Noi siamo convinti che non lo sia.
La maggioranza della popolazione ha risposto con senso di responsabilità alla campagna vaccinale, una sorta di "Referendum sull'abrogazione del Covid", esprimendo con un gesto civile e consapevole il dovere di rispettare la vita, e ora vuol testimoniare, con ferma ed inamovibile volontà, il valore del dovere di tutela della salute pubblica e il rispetto per chi sente il dovere di salvare le vite. L'immunità di gregge si raggiunge agendo con doveroso senso di responsabilità collettiva. Il virus non deve circolare più, o circolare il meno possibile: uccide, muta, si adatta ed uccide ancora. Che piaccia o meno, lo strumento cardine rimane il vaccino. È ormai evidente che ulteriori misure restrittive per chi non ha questa sensibilità e non ha neppure la sensibilità di evitare comportamenti che favoriscano la diffusione del virus, siano da considerare necessarie, vista l'attuale esplosione di casi in territorio e le allarmanti dichiarazioni che il personale dell'ISS diffonde.
È luogo comune ritenere che la Libertà di ognuno di noi finisca dove comincia quella degli altri, sicuramente noi siamo convinti finisca laddove inizia la malattia.
Comunicato stampa
Associazione Oncologica Sammarinese